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MTT: un fold troppo prudente con two pair?

Saper trovare dei fold “complessi” è qualcosa che non tutti sono capaci di fare, ma che accade quando un herofold si trasforma in un errore? Ed in questo caso, lo è davvero?

Il protagonista di questa mano è lo scandinavo Miikkaa “BoysDontCRAI” Anttonen, che in questo caso sta giocando il Main Event SCOOP da 500 € su PokerStars.fr, un torneo quindi estremamente giocabile e con un field medio piuttosto abbordabile, se paragonato con altri eventi dal buy-in analogo. 

Hero ha a 10, e su bui 40/80 apre a 240 da middle position, in un tavolo fullring e con uno stack da 20.500 fiches: Miikkaa viene chiamato dal cut-off e dal grande buio, ed il flop è a 10 7 . Dopo il check del big blind decidiamo di c-bettare a 480 su un piatto di 760, ed entrambi i nostri avversari chiamano.

Il turn è il 9 , ed il copione si ripete con hero che stavolta punta 1.360 su un piatto di 2.200: in questo caso, però, il cut-off rilancia fino a 2.999, lasciandosi dietro circa 8.000 fiches e con il grande buio che deve ancora parlare. Queste le considerazioni del finlandese: “Il cut-off è un 16/11 3-bet 2 su oltre 200 mani, postflop è piuttosto passivo e finora è sceso ad 11.000 facendo dei brutti calldown. Penso che qui possa avere mani come A7/A9 e set di sette o scala, con una mano come 8 6 . Credo di aver complicato la mano puntando così poco al turn, non penso sia il tipo di giocatore da rilanciare con KQ/KJ, e non penso abbia mai una mano come AK/AQ/AJ”.

Stephen Chidwick, spesso protagonista alle WSOP

Dopo lunga riflessione “BoysDontCRAI” folda,  una decisione con cui Stephen Chidwick non riesce però a concordare, facendo anche assunzioni un po’ differenti circa il range del nostro avversario.

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Non penso che tu possa foldare al turn – afferma l’inglese – non nel momento in cui hai delle odds di circa 4 ad 1. Penso sia piuttosto probabile che qui abbia una doppia coppia peggiore con mani come A7/A9, o perfino AQ che rilancia con l’intenzione di farti checkare al river per poi arrivare allo showdown, è un genere di giocata che vedo fare con una certa frequenza”.

Chidwick è insomma convinto che le mani che ci battono al turn siano troppo poche per giustificare il fold, “anche perché mi aspetto che almeno un certo numero di volte 77 lo rilanci al flop”, conclude.

Da notare che Anttonen non è d’accordo, non solo perché stima un range diverso ma anche perché “nel momento in cui chiamo mi ritrovo al river con meno di una pot sized bet di stack effettivo”.

I due insomma non trovano un punto d’incontro su questo spot, ma d’altra parte il poker non è una scienza, probabilmente per fortuna.

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