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NeverScaredB sbaglia al river: ed ora che fare?

Per quanto sembri impossibile, anche Ben “NeverScaredB” Wilinofsky è un essere umano, quindi soggetto a sbagliare: un errore commesso recentemente allo SCOOP ha lasciato un dubbio al canadese, quello di non aver estratto il maggior valore possibile dalla propria mano.

Ben si trova ad un torneo di No Limit Hold’em fullring da 2.000 $ di buy-in, con bui 75/150 ante 20: seduto sullo small blind con 16.475 fiches, si trova a 3-bettare l’openraise di un avversario a 1.300 con a j , con quest’ultimo che chiama.

Lo stack effettivo è di un centinaio di big blinds, ed il flop è 8 j 10. Qui Ben decide di checkare, e il suo avversario fa altrettanto. Il turn è 2 , e “NeverScaredB” punta 2.150 fiches su un piatto di 2.930, ricevendo un call.

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Quando al river si presenta il 5 , con uno stack di circa 13.000 fiches e un piatto di poco più di 7.000, Wilinofsky vorrebbe puntare 10.500, ma sbaglia e fa 1.050, subendo un rilancio fino a 4.657: il suo dubbio è quindi se limitarsi a chiamare o 3-bettare all-in.

Anzitutto, spiega perché a suo avviso il check al flop sia preferibile: “Con un board così drawy, credo che la mano sia più gestibile quando checko flop, rappresentando mani come una coppia con un draw di scala, rendendo più difficile per lui aggredirmi quando il board peggiora.
Se invece punto e checko al turn quando si chiudono dei draw, tendo a rappresentare mani come quella che ho. Così facendo ho insomma perso del valore dal suo calling range, ma arrivo allo showdown più spesso e più facilmente“.

Una volta al river, in game Ben ha preferito limitarsi a chiamare il rilancio, vincendo contro a 10, domandandosi a quel punto se non avrebbe potuto estrarre ancora più valore 3-bettando all-in: la risposta certa non potrà mai averla, ma naturalmente questo non lo ha esentato dal porsi la domanda.

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