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OhHeyCindy analizza una mano giocata contro un presunto bot degli High Stakes Online

Come abbiamo visto in un articolo dedicato di qualche mese fa, da tempo giravano voci insistenti su un regular degli High Stakes Online. Il nickname è “OBORRA” e secondo molti si trattava di un bot.

Utilizziamo il verbo al passato perché “OBORRA” non ha più giocato una mano da settembre, una circostanza che fa pensare  a un probabile ban da parte di Pokerstars. Se così fosse, con ogni probabilità l’utente dietro a “OBORRA” faceva effettivamente uso dell’Intelligenza Artificiale per giocare ai tavoli online di No-Limit Hold’em.

Nel corso della sua carriera su Pokerstars.com, il nickname in questione ha sfidato un gran numero di professionisti, tra cui anche il nostro Dario Sammartino. Uno dei player che più gli hanno dato battaglia è stato però Andrew “OhHeyCindy” Graham, il quale ha acconsentito ad analizzare uno spot giocato proprio contro OBORRA.

Giocare contro un presunto bot agli High Stakes Online

L’action

I limiti sono $50-$100 con $20 di ante e la variante è il No-Limit Hold’em. OBORRA è sul cutoff con uno stack di $35.023 e apre il gioco con un mini-raise di $200. OhHeyCindy, sul bottone con $24.752 davanti, decide di 3-bettare a $700. I blinds foldano e OBORRA chiama.

Sul flop scendono 7 6 2 e ci sono $1.630 in mezzo. OBORRA fa check, OhHeyCindy punta $878, OBORRA rilancia a $2.450, OhHeyCindy rilancia a $5.974, OBORRA va all-in per $18.057 effettivi e OhHeyCindy chiama.

Allo showdown, OBORRA mostra j 9 e OhHeyCindy 10 10. Vengono girati due turn e river e in entrambe le occasioni è Andrew Graham a trionfare con la sua coppia di 10. In questo modo incassa un pot da oltre $50.000.

Andrew “OhHeyCindy” Graham

L’analisi di OhHeyCindy

“Penso che preflop sia tutto normale per una mano di No-Limit Hold’em deep stack a questi livelli”, commenta OhHeyCindy. “Per quanto riguarda la size sul flop, devo prima dire che io non sono uno di quei grinder con dieci bet size preimpostate. Io utilizzo le 3 che mi dà Pokerstars, quindi punto poco meno di half pot senza grandi pensieri“.

Sul flop l’action si è scatenata e ad accenderla è stata la c-bet di Graham.

“Su un flop del genere, con carte basse non consecutive, c-betto con una grande frequenza. Quasi con tutto il mio range, a dir la verità, perché lui qua non ha molte coppie ma ha invece moltissimi A-high. Puntando sto valuebettando a tutti gli effetti”.

Di fronte al rilancio, OhHeyCindy non si scompone.

“Quando rilancia è molto improbabile che abbia trappato J-J o Q-Q, anche se rientrano nel suo range di check/raise. Quasi impossibile che abbia K-K o A-A considerando le dinamiche di questi tavoli. Di fronte al suo raise so che mi batte solo un set, in tutti gli altri casi la mia mano è sempre avanti su questo flop”.

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Perché 3-bettare invece di chiamare

Ciò che ha incuriosito molti appassionati di cash game high stakes è la decisione di Graham di 3-bettare.

“Se prendiamo per buona la mia premessa, la domanda diventa: c’è più valore nel rilanciare o nel chiamare? Non sono sicuro al 100% su questa mano ma all’epoca, in game, pensavo che una coppia di 10 nello specifico fosse più vulnerabile di fronte alla possibilità di un’overcard tra turn e river piuttosto di qualsiasi value hand avesse OBORRA sul flop. Per questo motivo ho pensato che rilanciare fosse la mossa giusta: a volte devi assicurarti l’equity negandola all’avversario“.

Come abbiamo visto, sulla 3-bet di OhHeyCindy, OBORRA è andato all-in. Graham ha chiamato con grande serenità: “Se ha un set non ha alcuna importanza, perché qua il mio call è dettato dal fatto che lui abbia un gran numero di flushdraw, non potendo io nemmeno blockerarli“.

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“Non mi piace il suo push, ma lui è un bot…”

Andrew dice poi a chiare lettere che non vuol dire altro sulla sua action, perché regalerebbe informazioni troppo preziose. Però accetta di commentare la condotta del suo avversario, in particolar modo il suo push.

“Non lo mettevo su j 9 ma penso che anche il suo ragionamento sia stato dettato dai blocker. Avere il 9 gli permette di blockerare alcune mani forti del mio range, come 8 9 , 9 5 . Quindi quando pusha sa che anche se chiamo gli resta una buona equity. A carte viste il suo push è ancora più profittevole, perché la sua mano gioca bene contro 10-10 in questo spot. Contro a q sarebbe stato molto peggio per lui”.

Infine, Ingram ha chiesto a Graham un giudizio sulla giocata di OBORRA. Andrew ci ha scherzato su, ma poi ha ammesso di non apprezzarla particolarmente.

Io penso che con la sua mano la mossa migliore sia chiamare il mio raise. Ma hey, lui è il bot, sicuramente lo saprà meglio. Non voglio parlare troppo dei raise sul flop perché lì è dove c’è molto edge, ma posso dire che il suo push non mi sembra +EV“.

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