Abbiamo rintracciato Pasquale De Caprio, 32enne di Casamare di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, che ieri notte, con il nickname ‘Ov3rthinking’, si è piazzato al secondo posto del Sunday Million XI per più di 80 mila euro.
Da qualche anno Pasquale gioca a poker in modo semi-professionale, dividendosi tra la passione per i tavoli verdi e l’attività per la ditta di marmi del padre. L’incredibile risultato agguantato al torneo da un milione garantito lo ha mandato letteralmente in fibrillazione.

Ciao Pasquale, per iniziare la domanda classica: raccontaci come è andato il torneo.
In generale direi molto standard, senza particolari alti e bassi. Il day1 ho vinto un coinflip grande preflop AK>QQ per un piatto di 70bb, poi ho chiuso la giornata con 55bb di stack. Anche il day2 è stato senza particolari colpi di scena. Mi sono mantenuto sui 50bb di stack finché non ho perso un coinflip contro Luigi ‘Il-Giuglia’ D’Alterio, che è un amico, e sono rimasto con 20bb. Per fortuna sono riuscito a risalire e poi verso i 30 left ho trovato due avversari che mi hanno lanciato i loro stack.
Visto la formula Progressive KO forse erano ingolositi dalla tua taglia?
Non direi visto che avevo un buono stack e loro erano più short. Hanno giocato delle mani che non mi aspettavo assolutamente di vedere. Nella prima, in 3way, oppo da bb rilancia al flop e poi shova al turn con bilaterale e T carta alta. Nella seconda l’avversario rompe con K-high su baby board senza progetti e senza equity di backdoor, io snappo con coppia di dieci. Queste mani mi hanno permesso di arrivare deep in late stage e ho potuto iniziare ad aggredire anche se in realtà neanche serviva aggredire più di tanto: il payout intimoriva tutti, anche i pochi regular presenti.
Il tavolo finale come è andato?
Mi sono trovato in una buona situazione di stack, i due regular erano short e sono stati i primi a essere eliminati. Non conoscevo ‘Amen90’, che poi ha vinto. Metteva pressione costante e faceva action di continuo. Con lui ho giocato un paio di spot particolari, tipo uno in cui ho chiuso un poker di otto.
Nel testa a testa ti ha messo in difficoltà?
E’ stato un heads-up di un’ora e mezzo – due ore di durata, lungo ed estenuante. C’era uno scalino di premio importante e a quella ora iniziavo anche ad accusare un po’ la stanchezza e la tensione. Poco prima avevo avuto il primo scarico di tensione pesante, quando ho eliminato il terzo classificato vincendo AJ>AK, che mi aveva fatto un po’ saltare dalla sedia. Quella eliminazione è stata davvero importante perché tra il terzo e il secondo posto c’era uno scalino di 30.000€ e in più mi ha permesso di arrivare al testa a testa con uno stack decente.
Oggi hai un po’ l’amaro in bocca per la vittoria mancata o la bottiglia di questo tuo Sunday Million è più mezza piena che mezza vuota?
Oggi non ho assolutamente l’amaro in bocca perché stiamo parlando di una cifra che runnando bene si può fare in un anno nel panorama italiano attuale. Io ad esempio questa cifra non l’ho mai vinta neanche in un anno di grinding. E’ anche possibile che più in là un po’ di amaro in bocca, ripensandoci, arriverà. Ma per il momento credo di essere stato selezionato dalla fortuna, che nel singolo torneo ha sempre una incidenza molto forte. Arrivavo da un periodo non bellissimo ai tavoli verdi, però non credo assolutamente che la varianza mi abbia restituito quello che mi aveva tolto. Credo solo di essere stato fortunato perché conosco tanti giocatori molto più preparati di me che non sono mai arrivati a fare uno shot simile, ma neanche da 20k. Decisamente non vedo questo secondo posto come un attestato di chissà quale abilità pokeristica.
Hai festeggiato il risultato o lo festeggerai?
Un po’ ieri sono stato in after fino a mezzanotte prima di crollare. Sicuramente farò delle cene con amici fidati magari nel weekend, ma non voglio realmente festeggiare chissà come, preferisco continuare a volare basso. Al più mi concederò un viaggio.
Con questa incredibile iniezione al bankroll le tue abitudini pokeristiche cambieranno?
Non credo. Continuerò a giocare cinque sere a settimana tablando 10-12x senza alzare il buy-in medio perché credo di avere ancora diverse cosette da sistemare nel mio gioco. Proseguirò le lezioni con il mio coach, Angelo Mirabella e magari in futuro, quando mi sentirò pronto, farò un pensiero all’estero. Ho però intenzione di giocare qualche bel torneo live, a iniziare dall’IPO di maggio. Poi vedrò di altri appuntamenti per l’estate. A proposito, prima di salutarci lasciami ringraziare il mio coach Angelo, il mio primo coach Antonio Tranchedone, che quattro anni fa mi ha avvicinato al gioco in modo professionale, e il mio coinquilino Simone TKD che mi ha supportato e mi è stato vicino durante il day 2.