Il Natale è la Festa più amata, quanto meno nel nostro Paese e, lungo tutto il periodo che va dal 24 dicembre fino al 6 gennaio, i più fortunati hanno un bel po' di tempo da passare in famiglia e/o a curare le passioni e i passatempi più amati.
Chi sta leggendo questo articolo sul nostro portale di Assopoker, ha insita una molto probabile propensione alla passione per il poker, gioco che fa socializzare amici e parenti, soprattutto se imparato su due piedi subito dopo la cena natalizia, con l'occhio del nonno grondante sonno, la zia che ne ha sentito parlare in televisione, il babbo che alza sempre quel sopracciglio di preoccupazione.
Per coloro che invece seguono la strada del Poker Online e lo fanno su PokerStars Poker e Sisal Poker., un paio di consigli sui tornei a basso Buy In molto indicati per chi vuole investire su un torneo al quale parteciperanno molti giocatori occasionali, con un Montepremi comunque elevato.
In questo Articolo:
Consigli di approccio generali ai tornei a basso Buy In
Ne parliamo in lungo e in largo quando ci sono kermesse online come le MicroMillions e i consigli sono spesso molto simili, ma in questo caso ci piace rispolverare la strategia relativa ai tornei a basso costo, anche e soprattutto perché le feste natalizie permettono alle poker room di accogliere un numero di giocatori occasionali che non frequentano i tornei di poker come nel resto del periodo dell'anno.
Nei tornei low buy-in, la prima cosa da mettere in testa è che il field ti regala EV soprattutto perché la gente sbaglia in due direzioni opposte: o chiama troppo (calling station) oppure si “spacchetta” pensando di poter rientrare/ricomprare o semplicemente perché non dà valore al buy-in.
Quindi la tua strategia base deve essere costruita su un principio semplice: punire gli errori altrui con atteggiamenti lineari, non con giocate elaborate. Tradotto: meno bluff multiway, meno triple barrel “da solver”, più value bet e più isolamento dei giocatori che entrano con mani deboli. Se ti chiamano troppo, tu non devi convincerli a foldare: devi incassare i massimi quando hai punti o draw forti, e ridurre le puntate “creative” quando il board e l’azione raccontano che non passeranno mai.
La varianza di Natale
L’altra cosa chiave dei low buy-in è la gestione della varianza: non significa giocare da pensionato, significa scegliere dove far esplodere la varianza. In early stage ti conviene evitare spot marginali fuori posizione contro gente imprevedibile (quelli che callano e poi donkano qualsiasi turn, o check/raisano “per vedere dove stanno”).
E quando perdi un colpo, non “tiltare” cercando lo spot per recuperare subito: nei low buy-in il recupero spesso arriva da solo perché qualcuno ti regala un double up più avanti.
Il Frozen Realm Classic
Quello cominciato ieri con le Winter Series, è un palinsesto quotidiano che cambia giornalmente, ma che, per alcuni tornei, si ripete tutte le sere.
Uno degli esempi più eloquenti è il Frozen Realm Calm delle 21:00.
€10 NL Hold’em, €30.000 garantiti, 50.000 chips iniziali, bui 200/400 ante 50, late reg 2h40 con fino a 5 re-entry.
Qui la fotografia è chiara: parti con 125 BB nominali, ma con ante e soprattutto con livelli rapidissimi dopo il primo (30 minuti il livello 1, poi 8 minuti a livello). Quindi non è un “deep classico”: è un torneo dove, se aspetti troppo, ti ritrovi in modalità push/fold senza nemmeno accorgertene. La strategia migliore è giocare il livello lungo iniziale come fase di selezione e raccolta info, e poi accelerare con criterio quando i livelli diventano più aggressivi.
Nel livello 1, tu vuoi soprattutto capire chi sono i tre tipi: quello che calla tutto, quello che rilancia solo premium, quello che impazzisce perché “tanto è un dieci euro”.
In questa fase, visto che molti vedranno flop larghi, il tuo profitto sta nel giocare mani che floppano top pair forti e nel puntare per valore su texture semplici.
Evita di investire troppo con suited piccoli solo “per vedere”, perché tra bui già alti e struttura veloce le implied odds si riducono: non hai tutto questo tempo per set-minare serenamente o per inseguire linee complicate. Se trovi il classico tavolo pieno di limp/call, la mossa che stampa è isolare in posizione con range più forte della media e poi fare poker semplice postflop.

Donkare, Push/Fold, Set Minare, Implied Odds
Soprattutto se sei alle prime armi, qualche concetto può non essere chiaro, proviamo a darti una mano.
- Donkare (fare donk bet) significa puntare per primi fuori posizione in un giro di puntate in cui, “da logica standard”, dovrebbe puntare l’aggressore della street precedente.
Esempio classico: preflop rilancia l’avversario, tu chiami dal buio. Al flop, invece di checkare aspettando la sua continuation bet, punti tu subito: quella è una donk bet.
- Una situazione push/fold in un torneo di poker è quando il tuo stack (o lo stack effettivo contro gli avversari) è così corto che, preflop, le decisioni sensate si riducono quasi sempre a due sole opzioni:
-
push = vai all-in
-
fold = passi
Set-minare significa chiamare preflop con una coppia in mano (pocket pair) con l’obiettivo principale di floppare un set (cioè fare tris usando una delle tue due carte) e, quando ci riesci, vincere un piatto grosso.
La logica dietro è matematica: il set arriva relativamente di rado (circa 1 volta su 8), quindi set-minare ha senso quando:
-
gli stack effettivi sono abbastanza profondi (così quando hittti puoi essere pagato bene),
-
l’avversario ha un range che può pagare (overpair, top pair forte),
-
e il costo del call è basso rispetto a quello che puoi vincere (le “implied odds”).