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Power Up

Power Up addio: chiude dopo due anni l’ibrido tra poker ed esports

Dopo poco più di due anni dal lancio, Power Up chiude i battenti. Stiamo parlando della particolarissima variante di poker che PokerStars aveva introdotto nella speranza di catturare l’attenzione degli appassionati di esports, e che evidentemente non ce l’ha fatta.

Il gioco combina vari elementi: la base è naturalmente il poker, declinato in particolare nella sua versione più veloce, quella degli Spin & Go, ma con un ulteriore layer strategico inserito da alcuni “poteri” (i Power Up appunto) che ricordano vagamente le carte di Hearthstone.

 

 

Tempistiche incerte

“PokerStars ha preso la decisione di rimuovere Power Up dal client”, ha dichiarato un portavoce della poker room ai colleghi di PokerIndustry Pro. Questo nonostante “il gioco avesse un seguito forte e fidelizzato”; evidentemente non è bastato per “unire il poker e i videogiochi, creando un ponte ideale”.

Non sappiamo quando effettivamente Power Up verrà rimosso dal client. Quel che è certo è che Stars le ha provate tutte per spingerlo.

L’anno scorso fu presentato addirittura un team di ambasciatori, in occasione dell’introduzione di un nuovo potere, mentre a inizio 2019 è stato organizzato un evento da $5.000, il Power Up Championship.

L’influenza di Power Up

PokerStars aveva creato un nuovo game engine all’interno del proprio cliente, appositamente per Power Up. Si chiamava Aurora, e come forse ricorderete è diventato il software ufficiale della poker room della picca lo scorso maggio.

All’epoca, Aurora ha permesso all’ibrido poker/esports di avere il proprio spazio nella lobby, con il proprio comparto sonoro, le animazioni e un tema futuristico.

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“Anche se sarà presto rimosso, la sua influenza vive negli altri giochi che abbiamo creato da allora”, ha spiegato il portavoce di PokerStars. “La tecnologia usata per creare il gioco è ora la struttura che regge tutti i tavoli di PokerStars”.

I precedenti (infelici) tra poker ed esports

Il tentativo fatto dalla poker room numero uno al mondo non è stato certo il primo. Altri hanno provato ad avvicinare il Texas Hold’em a titoli esports come il già citato Hearthstone o Magic: The Gathering.

Forse ricorderete HoldemX, il progetto targato Alex Dreyfus che aveva fatto parlare di sé a inizio 2016, e che è finito presto nel dimenticatoio. Hands of Victory, di cui vi avevamo raccontato, è addirittura del 2015, anche se la sua versione definitiva è uscita molto tempo dopo.

Power Up, tuttavia, è stato il primo gioco del suo genere a offrire partite a soldi veri. Inizialmente si poteva giocare su tavoli da 1, 3 e 7 dollari, poi fu introdotta la variante da 15 dollari.

Ma a breve, Power Up sparirà: “Siamo sicuri che riusciremo a soddisfare ancora chi amava il gioco, perché continuiamo a rimanere al passo coi tempi, ad innovare e a testare per regalare a tutti i nostri giocatori la miglior esperienza possibile”, ha chiosato il portavoce di Stars.

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