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I satelliti del PokerStars-Sisal Sunday Million: quali sono e come si giocano

Come ampiamente anticipato nel pezzo di presentazione, all'inizio del 2026 si giocherà l'edizione numero XXIII del Sunday Million, quando, nella serata del 4 gennaio alle ore 21:00 PokerStars e Sisal saranno pronte ad accogliere in lobby i giocatori che vorranno prendere parte al primo grande evento di poker online.

Per non investire l'intera quota d'iscrizione di €250, il massimo spendibile in Italia, si può però passare dai satelliti a basso costo, oppure dai freeroll come quelli del Club del Poker.

Cosa sono i satelliti

Non tutti i giocatori che stanno cominciando a bazzicare nel macrocosmo del poker online, sanno esattamente cosa siano i satelliti, per cui, soprattutto i giocatori più scafati non ce l'abbiano a male se decidiamo di far capire ai meno esperti di cosa si tratta.

I satelliti, in questo caso per il Sunday Million, non vanno letti come “tornei piccoli”: sono qualificazioni vere e proprie, con logica completamente diversa rispetto ad un MTT standard.

In lobby troverete appuntamenti serali con buy-in differenti (fino al 22 dicembre €10, €25, €30) e con un numero di posti garantiti che cresce in relazione al prezzo d’ingresso (un posto per il Buy In più basso, due sul mid, tre sul livello successivo).

Questa ripetizione non è casuale: serve ad aprire una strada semplice a chi vuole provarci senza spararsi direttamente il colpo da €250, e allo stesso tempo a creare una unione competitiva costante verso l’evento principale.

Il meccanismo che governa tutto è sempre lo stesso: in un satellite non devi cercare di massimizzare il primo premio, hai lo scopo di finire dentro un ristretto numero di eletti che riceveranno un premio identico.

E quando l’obiettivo è una soglia, ogni chip in più vale sempre meno rispetto a una chip che ti evita l’eliminazione. Tradotto: si gioca con l’idea di sopravvivere e qualificarsi, non con l’idea di “fare chip a tutti i costi”.

Il satellite da 25 Euro di Buy In

Dei tre satelliti presenti sulla lobby del torneo, abbiamo scelto quello di media entità, ma non ci sono grosse differenze tra le tre tipologie, e soprattutto non ci sono se vogliamo fare capo alla strategia di gioco di questi tornei.

Il satellite da €25 Turbo è un esempio perfetto perché mette insieme struttura rapida e premio “a ticket”, quindi ti costringe a prendere decisioni molto satellitari. L’ingresso è da €25, ma nel montepremi finiscono €22 a payout e €3 sono trattenuti come fee: è un dettaglio che conta perché ti dice subito quanta “massa” serve per generare i posti.

Il payout è chiarissimo: viene assegnato un ticket da €250 ogni €250 nel montepremi, con 2 posti garantiti. Questo significa che, indipendentemente da come gira l’affluenza, il torneo parte già con l’idea di mettere in palio almeno due qualificazioni; e se gli iscritti non bastano a coprire quel valore, è la classica situazione in cui la room integra e il satellite diventa più conveniente del normale (overlay).

In più, non tutto quello che resta “sporco” nel montepremi va perso: i fondi residui vengono redistribuiti come bonus da torneo (e se serve anche come premio singolo inferiore), quindi a volte, anzi, nella maggior parte delle volte, oltre ai ticket si crea anche una coda di premi minori che rende la zona-bolla ancora più interessante.

Tra piano tecnico e strategia

Sul piano tecnico è un Turbo vero: 2.000 chips iniziali, partenza da 10/20 ante 2, livelli da 5 minuti, tavoli 8-max, pausa di 5 minuti ogni ora circa, e una durata stimata intorno a un’ora e mezza.

Questo impatta tantissimo lo stile: la fase “deep” dura poco e le ante arrivano presto a pesare, quindi non puoi permetterti di aspettare per mezz’ora sperando che gli altri si eliminino da soli.

Ma attenzione: “non aspettare” non significa “gamblare” a tutti i costi. In un satellite le chips non hanno lo stesso valore che avrebbero in un MTT con payout progressivo: il tuo obiettivo è arrivare in zona-ticket, quindi la linea generale è costruire stack con spot a buon rapporto rischio/ricompensa e poi cambiare marcia quando sei vicino alla soglia che porta al traguardo.

In early stage, con stack ancora comodi, conviene giocare un poker pulito e selettivo, puntando a prendere piatti “facili” e value quando trovi avversari che si incastrano con mani dominabili, evitando invece di infilarti in spot ad alta varianza solo perché “in un turbo bisogna correre”.

power path

La corsa la fai con il controllo: rubi quando ha senso, isoli chi gioca passivo, e non trasformi ogni top pair in una guerra mondiale. Poi, appena le ante diventano pesanti e gli stack medi scendono, il torneo entra nella fase più satellitare: lì aumenta il valore dei rilanci in posizione e dei push che massimizzano fold equity, mentre diminuisce il valore delle chiamate “per vedere”, perché un call sbagliato ti elimina e l’eliminazione in un satellite vale molto più di un piccolo vantaggio di chip.

Appuntamento per il 4 gennaio... Sperando che chi ha letto questo articolo, abbia vinto il ticket con un satellite!

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.