Se pensate che giocare ai micro stakes sia una passeggiata di salute, siete fuori strada: anche ai livelli più bassi, per vincere, occorre seguire delle strategie di poker online atte a massimizzare i profitti e minimizzare le inevitabili perdite.
Eppure, sembra un controsenso, ma il primo dei nostri quattro consigli sui micro stakes è…
In questo Articolo:
Ok le strategie di poker online, ma non basta
Studiare le strategie di poker online è un aspetto fondamentale nell’apprendimento del gioco: serve a sviluppare solide basi, e a distinguere una giocata corretta da una scorretta, in ogni determinata situazione. Ma questo è soltanto il punto di partenza.
Conoscere la cosiddetta Game Theory Optimal (GTO) permette di trovarsi già in vantaggio rispetto al tipico giocatore da mico stakes, ma a questi livelli è importante studiare le debolezze degli avversari e sfruttarle a proprio vantaggio, ogni volta che se ne presenta l’occasione.
Qualche esempio? Andare a cercare quegli spot dove l’avversario non chiama abbastanza spesso contro una puntata di un certo tipo, o magari invece chiama con mani troppo marginali in altri casi, o va in continuation bet troppo di frequente e così via.
La testa è tutto
Conoscere le strategie di poker online per i micro stakes è una cosa, ma riuscire a metterle in pratica mentre si gioca, senza farsi influenzare da altri fattori, è tutto un altro paio di maniche.
A tutti è capitato di non fare una determinata giocata, che sappiamo essere giusta, per timore magari di fare brutta figura o di uscire dal torneo, vero? Per non parlare poi del tilt, il vero nemico dell’applicazione delle strategie di poker online.
Un buon modo per assicurarsi di giocare con la giusta concentrazione e attitudine mentale è quello di crearsi una routine prima di iniziare: sistemare la propria postazione di gioco, togliere la suoneria dal telefono, eliminare tutte le possibili distrazioni, ripensare ai propri leak, fare un po’ di meditazione o qualche esercizio.
Non esiste una formula magica: trovate la vostra routine, quella che vi fa esprimere al meglio, e ripetetela prima di ogni sessione.
Restringere i range di call pre-flop
Nei micro stakes bisogna giocare più tight pre-flop, quando si tratta di chiamare rilanci e controrilanci. Questo perché, in generale, a questi livelli la rake è più alta e quindi questo fa diminuire le vostre pot odds.
Facciamo un esempio. Supponiamo, per semplicità di calcolo, che il sito dove giocate ai micro stakes abbia una rake del 5%. Un giocatore rilancia pre-flop e voi avete una mano buona, con cui state considerando un call, con pot odds di 2.35 a 1. Ma sono pot odds reali?
Se teniamo conto della rake, in realtà le pot odds scendono almeno a 2.2 a 1, perciò la nostra mano in realtà deve essere un po’ più forte rispetto a quella con cui normalmente chiameremmo.
“Se non individui il pollo entro la prima mezz’ora…”
Sapete tutti come va a finire questa frase, giusto?
Il win-rate è influenzato non solo dal nostro livello di abilità e dall’inevitabile fattore fortuna, ma anche dalla qualità degli avversari che troviamo seduti al nostro tavolo. Durante un torneo non possiamo farci nulla: ci tocca giocare contro chi ci capita.
Ma nel cash game, insistere a giocare in un tavolo dove ci sono uno o più giocatori evidentemente molto più bravi o esperti di noi, è una mossa assolutamente controproducente. Meglio alzarsi e cercare un altro tavolo.