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Vanessa Rousso: ‘la mano alle WCOOP che mi tormenta da anni’

vanessa-roussoTutti i giocatori di poker rievocano con fastidio una mano particolare della loro carriera. Vanessa Rousso conserva ricordi poco piacevoli in merito al Main Event WCOOP di PokerStars del 2007. Un tormento che dura oramai da ben 6 anni.

“Nel 2007 – racconta sul suo blog – sono arrivata seconda nel Main Event WCOOP, vincendo 700.782$. Da allora sono riuscita ad arrivare diverse volte nella top 10 anche di eventi SCOOP e sono ad oggi 18esima nella classifica di tutti i tempi delle World Championship of Online Poker. Gli MTT online richiedono una strategia molto diversa rispetto ai tornei live con buy-in importanti, ai quali partecipo con regolarità”. 

Per Lady Maverick c’è una spiegazione ai suoi successi in queste grandi manifestazioni organizzate da PokerStars: “La struttura delle WCOOP assomiglia molto agli eventi dal vivo, rispetto allo standard degli MTT online. In definitiva credo che molte delle skill che ho affinato giocando deep stack nei casinò, siano la chiave di questi risultati”.

“Una delle cose che ho imparato – afferma la pro di PokerStars – è che i field tendono a giocare molto più stretto di quanto non facciano nei tornei online standard. Questo perché le WCOOP hanno una struttura più profonda e lenta. Si gioca molto post flop e il livello tecnico è superiore”.

“Alla vigilia – ricorda – del Main Event del 2007 mi sentivo in forma ed ottimista, considerando che il giorno prima era arrivata nella top 10 di un’altro evento. In quel periodo della mia carriera, avevo affinato una strategia per i tornei deep stack di NLHE che ancora oggi conservo: nelle prime fasi, gioco in maniera loose aggressive e poi cambio marcia in modalità tight aggressive, durante le fasi successive”.

“Nei mesi antecedenti alle WCOOP avevo giocato in maniera poco aggressiva e non ero soddisfatta, così in autunno mi ero imposta di cambiare approccio. Durante la manifestazione di PokerStars, ho gestito molti pot in maniera più aggressiva. Sentivo che stavo giocando uno stile che mi piaceva e funzionava. Mi sono divertita molto. Nelle fasi iniziali del Main Event stavo outplayando i miei avversari ed ho costruito uno stack notevole. Mi trovavo impegnata in 7 spot su 10 come media!”. 

“Devo ammettere – osserva Vanessa – che nelle fasi finali ho giocato molte più mani del solito. In uno dei momenti decisivi ho foldato AK pre-flop: ho aperto raisando e uno short stack dietro di me è andato All in. Un’altro giocatore ha fatto lo stesso e non mi andava di rischiare il 30% del mio stack. Alla fine il fold si è rivelato giusto perché sarei stata battuta da entrambi gli avversari”.

vanessa-roussoIniziano però i rimpianti per la mancata vittoria del campionato mondiale online: “Nella mano finale ho chiamato un mini raise di Ka$ino per difendere il mio big blind con 6 3 . Il flop mi ha regalato una doppia coppia 10 3 6 . Ho fatto check e lui ha bettato, io ho chiamato con l’intenzione di check-raisare al turn dove è uscito 7 . Ho checkato come pianificato e sono rimasta sorpresa quando il mio avversario ha fatto check anche lui”. 

Il check al turn dell’avversario, rimarrà impresso per molto tempo nella mente di Vanessa: “Al river j poteva chiudere un backdoor di colore. Betto e lui va all in: ho chiamato pensando che in quello spot il suo range era talmente ampio che poteva facilmente bluffarmi ed io non potevo foldare una doppia coppia. Purtroppo mi ha mostrato 9 2 ”.

Ancora oggi Vanessa Rousso non si dà pace: “Da allora è iniziato il mio tormento per quella decisione: ho pensato che avrei dovuto insospettirmi per quel check al turn. Con il senno di poi, quella mossa indicava che aveva un draw oppure aveva hittato qualcosa. Così ho realizzato di aver commesso un errore nel fare call. In mia difesa però c’è il fatto che avevo giocato più di 24 ore in quel momento e probabilmente non stavo giocando il mio miglior poker”.