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WSOP 2012 – Dario Alioto: tutti i perchè di un fold allo Stud Hi/Lo

Dario Alioto, qui al tavolo con George 'Jorj95' LindLe prime due settimane di WSOP 2012 non sono certo state fortunate, per Dario Alioto, ma il capitano del Sisal Poker Team ha le spalle larghe di chi ne ha viste già tante, malgrado la giovane età.

Nonostante carte avverse, monster draw che non si concretizzano e showdown implacabili, il campione siciliano riesce sempre ad affrontare tutto con la necessaria lucidità.

Guardiamo ad esempio una mano giocata da Dario all’event#15 Seven Card Stud Hi/Lo da 5.000$, torneo che lo ha visto uscire nelle battute conclusive del day 2.

Alioto parte con K 6 coperti e un K scoperto, e con il 6 e uno dei K dello stesso seme. Seguiamo dunque lo svolgimento dell’intera mano entrando, insieme al pro palermitano, nella testa di un top player.
Apre il gioco un player che ha un asso scoperto, e Dario gioca.

Alioto: Davanti a me foldano diverse carte basse, che è una cosa buona quando a Stud Hi/Lo hai una mano vulnerabile come la mia. Un asso ce l’ha anche Barry Greenstein, che folda. Essendoci due assi scoperti, questo rende improbabile che un giocatore possa decidere di rappresentare gli assi.

In quarta strada a Dario arriva un tre, all’avversario un sette. Oppo effettua una small bet, Dario fa call.

Alioto: Decido di chiamare con il plan di foldare se non improvo (miglioro, ndr) la mia mano.

Dario concentratissimo al tavolo5th street: A Dario arriva un tre, all’avversario un quattro. Check-call di Alioto al bet del rivale.

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Alioto: Ho una doppia con K33 esposti, mentre lui ha esposto A74. Decido per il check-call anche se posso fargli due assi con un possibile low draw perché il piatto è grande e le pot odds sono troppo favorevoli: se questo fosse un gioco pot limit, e il mio avversario potesse puntare almeno metà del piatto, mi manderebbe via. Ma in questo caso non posso foldare.

La sesta carta di Dario è un Jack, quella dell’avversario un due. L’azione di Dario è qui il check-fold sulla puntata del rivale, e lui ci spiega perchè.

Alioto: A questo punto ritengo di avere implied odds negative. Probabilmente oppo ha già vinto mezzo piatto con il low, e se ha anche una doppia agli assi non vincerò neanche l’high. L’unica situazione in cui dovrei chiamare è nel caso in cui lui abbia qualcosa dentro come A9, in quel caso avrebbe coppia d’assi e low draw. Tuttavia, in una situazione del genere, dovrebbe andare a prendere esclusivamente pochi out per non superare la mia mano, come un T o un K (ed io ne ho già due). La maggior parte delle carte gli danno o il low, o la doppia coppia.

Penso che l’85% delle volte sono rovinato in questo piatto. Se non sono già drawing dead, ho davvero pochi out per migliorare. Sapendo inoltre che dovrei callare non solo la bet in sesta strada, ma anche quella al river, opto per un saggio fold. Magari al cash game avrei potuto chiamare, ma in un torneo preferisco evitare giocate ad alta varianza, perché ci vuole molta fortuna, e non punto su questo fattore per vincere i tornei.

Questa è una delle centinaia di mani che un pro come Dario Alioto gioca tutti i giorni, in tornei di altissimo livello come le World Series Of Poker. Segui le sue gesta, quelle del Sisal Poker Team e del resto degli italiani grazie ai nostri i nostri blog dedicati a tutti gli eventi delle WSOP 2012

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"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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