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Nel gioco moderno saper foldare i mostri non è più una finezza tecnica, è una questione di sopravvivenza

Saper foldare Assi e Kappa nel corso di una mano, non è più una questione di finezze tecniche da mostrare agli amici come succedeva fino a qualche annetto fa, oggi come oggi, con il gioco aggressivo, è diventata una vera questione di sopravvivenza.

Fold poker

Saper foldare gli assi

Una chiara differenza tra i giocatori di poker ricreativi e quelli buoni, sta nella capacità di mettere sotto le monster, quando la situazione ce lo consiglia. 

Sai quella piccola sensazione che ti prende quando hai in mano una coppia di Assi e un avversario molto tight shova al turn? 

E sai che quando questo succede e tu “cryng-calli” con l’idea che sarai molto spesso sotto, il tuo avversario girerà sempre e solo set? 

A questa sensazione dovresti prestare attenzione un pochino più spesso. 

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Schemi di gioco riconoscibili

Ci sono degli schemi di gioco piuttosto comuni tra i giocatori meno forti, li riconoscerete spesso, soprattuto quando il torneo che state giocando o la sessione di cash game che state affrontando, non sono poi così severi a livello di Buy In. 

L’attaccamento emotivo alle mani di partenza, come vi avevamo sottolineato anche in questo pezzo, va scartata a priori, a prescindere dal loro valore. 

Lo sappiamo, lasciare andare via una coppia di assi al turn è come farsi strappare una libbra di carne, come Shakespeare ci insegnava nel “Mercante di Venezia”, ma il risultato per noi sarà diverso rispetto alla fine dell’Opera Teatrale. 

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Avere la netta sensazione di essere sotto, possibilmente supportata da qualcosa di concreto, tipo un pizzico di statistiche comparse sul vostro HUD, oppure da una piccola parte di history avuta con il vostro avversario, deve portarvi a evitare di buttarvi a capofitto solo perchè “avevo gli assi, gg”. 

Evitiamo l’attaccamento emotivo alle carte

Non è mai “gg” se possiamo salvarci, dobbiamo sempre e comunque preservare la sopravvivenza al torneo se possiamo farlo.

Se giocate i micro limiti o comunque partite non esattamente inarrivabili economicamente, questo tipo di sensazione porterà solitamente meno dubbi rispetto a quando starete giocando con qualcuno di più esperto, basta metterci un poco di attenzione in più e non innamorarsi delle proprie carte. 

La differenza tra un giocatore mediocre e uno davvero buono, sta nel fatto che per quest’ultimo non esisterà l’attaccamento emotivo ai mostri, mentre il primo non abbandonerà mai i suoi Assi o i suoi Re, a prescindere dall’action del proprio avversario o da un board pericoloso.

 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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