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Dario Sammartino, bilancio WSOP: “Sono più sereno anche se faccio una vita spericolata. Il 50k? Non mi va di sperperare soldi”

Senza bisogno di calcoli sofisticati e riflessioni profonde, si può tranquillamente dire che l’uomo copertina dell’Italia alle WSOP 2017 è stato lui. Dario Sammartino ha reso il lavoro più semplice a tutti, grazie a una performance di livello assoluto anche senza braccialetti portati a casa.

Un monte vincite di $2.122.586 grazie a 3 tavoli finali e 8 piazzamenti hanno contribuito a lanciarlo anche in ottica “GPI Player Of The Year”, classifica che lo vede attualmente al primo posto.

Il pro napoletano non è tipo da rilasciare troppe interviste, ma ha ugualmente accettato di tirare le somme su queste WSOP 2017, in esclusiva per Assopoker.

Riguardiamo il film delle World Series. Qual è il frame che ti rimarrà impresso nella mente più di altri?

Ho tanti bei ricordi quest’anno, ma la cosa più divertente è stata quando, al TV table, Hellmuth mi ha provocato dicendomi che lui era il più forte giocatore di NL e che mi avrebbe vinto tutti i soldi. Io non amo tanto parlare al tavolo di chi è più forte e cazzate del genere, però stavolta non vedevo l’ora di metterlo a posto: con educazione gli ho risposto che se avesse giocato con me in un heads up di NLH avrebbe perso tutti i soldi che aveva. L’ho sfidato ma alla fine ha rifiutato. Lo sa anche lui che parte svantaggiato, anche se è troppo orgoglioso per ammetterlo (ride).

Quindi è davvero così irresistibile fare tiltare Phil Hellmuth?

Sì, è davvero divertente.

Ogni volta che ti abbiamo potuto ammirare in streaming (One Drop e Main sopra tutti) apparivi sempre più rilassato e focused, in altre parole sempre più a casa tua. Una volta mi dicesti che giocare di fronte alle telecamere in qualche modo non ti aiutava a dare il meglio. Cosa è cambiato?

Sono cresciuto anche io, quest’anno ho fatto 30 anni, sono più maturo, più consapevole delle mie capacità e molto più sereno quando gioco i TV table.

Ancora una volta ti è sfuggito l’appuntamento con una vittoria che praticamente tutti credono meriteresti alla grande. Inutile parlare prima, ma in caso di braccialetto si rischierebbe di ritrovarsi un Sammarnuts senza stimoli?

Sai che con te sono sincero, e ti dico che potrei perdere gli stimoli solo se vincessi il Main WSOP o 4/5 super high roller

Dan Colman, Mustapha Kanit e Dario Sammartino al Triton Super High Roller di Manila (courtesy Triton Poker/Danny Maxwell)

Al day 6 ti sei ritrovato a dover fronteggiare situazioni di estremo short stack, che comunque sembri aver gestito alla perfezione. La gestione da 20bb in giù è quella in cui sei migliorato di più, negli ultimi anni?

Sono migliorato molto con meno di 30bb, che nei tornei è la cosa più importante perché spesso ci sono situazioni in cui hai 20/25 o 30bb. Un miglioramento che devo soprattutto ai miei amici, Musta in primis ma anche Cirolino (Luigi Curcio) e Antonio Bernaudo mi hanno aiutato molto, soprattutto all’inizio quando mi sono spostato dal cash game ai tornei. Poi ho la possibilità di confrontarmi e di discutere di poker con Mercier, Kenney, O’Dwyer etc, e mi rendo conto che è sicuramente un grosso vantaggio.

In definitiva, c’è qualcosa che cambieresti di questo tuo approccio alle WSOP 2017?

Se tornassi indietro cambierei tante cose, ho commesso degli errori sia in game che pre-match, non riesco mai a fare il professionista anche fuori dal tavolo e questa è una cosa che ho pagato in alcuni tornei (orari sballati, alimentazione non corretta, poche ore di sonno etc).

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Però alla fine sono fatto così e, a pensarci bene era quello che volevo. Un po’ come la canzone di Vasco, “voglio una vita spericolata, voglio una vita come quella dei film”, una vita in cui non si dorme mai!

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Ti sei pentito di aver saltato il 50k?

Qualcuno ha criticato la mia scelta di non giocarlo. Accetto le critiche e capisco il loro punto di vista, ma non ero pronto per giocare il 50k mixed: per me sarebbe stata una gamblata, sarei stato un pesce fuor d’acqua e non mi va di sperperare i soldi. Con 50k si possono fare tante cose ed aiutare tante persone, e un torneo con buy in così alto lo gioco solo se penso di essere tra i 10 più forti del field.

In due parole, cosa ha il Main Event WSOP che gli altri tornei non hanno?

Il Main Event è il torneo più emozionante e bello al mondo per distacco, è un sogno per 7000 persone che si affrontano e si emozionano per giorni e giorni. È difficile esprimere a parole quello che si prova giocando quel torneo, bisogna giocarlo per capirlo davvero.

La sala del Rio durante il Main Event WSOP

Domanda finale a bruciapelo: giocherai il torneo da 1.000.000€ a Rozvadov?

Sicuramente non giocherò il torneo da 1M, a meno che non vinca al Superenalotto prima… Ma le probabilità sono bassissime visto che non l’ho mai giocato nè mai lo giocherò.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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