E’ in corso a New York il processo sulle partite di cash game high stakes underground organizzate nella Grande Mela. Nel mirino delle autorità anche un giro spaventoso di scommesse illegali gestito da un sito dell’Europa dell’Est. Dalle prime deposizioni, e dalle ammissioni di colpevolezza, emerge in modo chiaro l’inquientante ruolo centrale della mafia russa nella vicenda.
Nella giornata di ieri hanno ammesso il loro ruolo nell’organizzazione il poker pro russo Vadim Trincher e il figlio Eugene. Gravi accuse anche alla sexy hostess di Hollywood Molly Bloom che ha recitato un ruolo importante nella raccolta delle scommesse illegali. L’elegante Molly (nella foto, fuori dal tribunale) si è presentata dinanzi alla Corte di New York insieme ad altri 32 imputati.
La p.r. 34enne californiana è coinvolta anche in un secondo processo a Los Angeles: è accusata di aver organizzato giochi High Stakes con diverse stelle del cinema e dello sport come Leonardo Di Caprio, Alex Rodriguez, Tobey Maguire e Matt Damon.
L’organizzazione di New York godeva delle protezioni del boss latitante della mafia russa Alimzhan Tokhtakhounov, noto per aver provato a truccare la competizione di pattinaggio sul ghiaccio alle Olimpiadi di Salt Lake City del 2002.
Secondo il procuratore capo federale Preet Bharara, Tokhtakhounov era il personaggio chiave che ha dato supporto agli organizzatori ed in particolare al gallerista d’arte Nahmad, il quale aveva coinvolto uomini d’affari d’alto profilo e personaggi dello spettacolo molto noti (i cui nomi la Procura al momento ha tenuto celati).
Le partite avevano prodotto un turnover di circa 60 milioni di dollari (a giudicare dai movimenti bancari dalla Svizzera tracciati dal FBI) e Tokhtakhounov aveva ricevuto un pagamento per circa 10 milioni per i suoi servizi.
I proventi del poker e dalle scommesse rientravano in sofisticate operazioni di riciclaggio: coinvolte nella rete anche alcune banche a Cipro e negozi di New York. Diversi i casi di estorsione denunciati. Un idraulico del Bronx aveva subito pesanti minacce da presunti mafiosi russi, dopo aver accumulato un debito di gioco di circa 2 milioni.