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Putin imita Bush: vietati i pagamenti alle poker rooms. Al via il betting!

cash-game-circus-2015-2L’UIGEA, fatta approvare dal Congresso USA e voluta dallo staff di George Bush nel 2006, si è rivelata – di fatto - la legge più efficace nell’online contro il gioco non autorizzato. Il divieto assoluto di non poter gestire i pagamenti nei confronti dei siti di gambling, ha indotto veri colossi (pensiamo a PartyGaming, 888Casinò, Ladbrokes, Betfair, William Hill e Pinnacle) ad abbandonare il mercato americano.

Ma non solo: ha indotto in errore altre grosse società (non quotate) come PokerStars e Full Tilt che hanno continuato ad accettare gioco fino al giorno del giudizio: il black friday, quando il mondo del poker è stato messo al muro per la violazione della legge federale e per il giro di riciclaggio messo in atto, per aggirare i divieti imposti da Bush.

Il “blocco” dei flussi finanziari verso i siti di gaming quindi è da ritenersi la misura più draconiana che un Governo possa attuare. Ma anche quella più verticale ed efficace. E sulla scia dell’amico Bush, Vladimir Putin ha deciso di far tesoro di questa esperienza.

In Russia, l’Esecutivo da mesi ha dichiarato guerra all’industria dell’e-gambling, ammonendo i principali siti a lasciare il mercato, con una lunga black list che ha sancito il loro oscuramento. Molti siti hanno continuato ad operare in un mercato che, fino a poco tempo fa, regalava senza dubbio ottime opportunità di business, almeno fino alla crisi del rublo.

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Mosca ha ordinato agli internet service provider russi di bloccare l’accesso a 50 siti di gioco, in particolare PokerStars, William Hill e Ladbrokes. Proprio il bookmaker inglese (insieme a Betclic e Betfair) ha ufficializzato il loro addio al mercato russo.

Il Governo sembra fare sul serio. A rivelarlo è Yury Fedorov, presidente dell'Associazione Nazionale dei bookmakers russi, che preannuncia anche una regolamentazione del betting nell’estate del 2015. La crisi, ha indotto Putin a dover incrementare entrate fiscali da settori extra, rispetto a quelli tradizionali (gas e petrolio in primis).

Il gambling è considerato illegale in Russia ma le scommesse sportive saranno autorizzate. I flussi finanziari (cash out, ricariche etc) verso i siti di gioco leciti dovranno però essere controllati da un organismo di autodisciplina. Ci sarà, di fatto, un’elaborazione centralizzata dei pagamenti.

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In questo modo le autorità potranno perseguire con maggiore facilità gli operatori non autorizzati. Anche perché, l’esperienza americana insegna, le banche saranno le prime a bloccare le transazioni ed i flussi del circuito non riconosciuto da Mosca.

Sono già state rilasciate le prime 27 licenze di gioco (al prezzo di circa 460.000$) e 11 bookies dispongono già di un sistema compatibile con il controllo centralizzato.

Al momento sono inibite anche le rooms online ma è allo studio anche la regolamentazione del poker: l’obiettivo è quello di far riconoscere il texas hold’em come skill game, differenziandolo dal gambling puro. I giocatori potrebbero essere tassati, con un prelievo del 13% sui cash out.

 

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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