Si arricchisce di una nuova puntata la battaglia legale tra Phil Ivey e il Crockfords Casino di Londra. Proprio quando sembrava fatta per il casinò, un giudice ha invece stabilito che il professional poker player americano ha diritto ad andare in appello e avrebbe "concrete possibilità di successo".
Ormai è passato più di un anno da quando Phil Ivey si è rivolto alla corte britannica dopo che il Crockfords si era rifiutato di pagargli circa 12 milioni di dollari (7,8 milioni di sterline) vinti nell'agosto 2012 giocando al punto banco (una variante del baccarat). Il Crockfords si oppose al pagamento della vincita accusando di edge sorting Ivey e una sua complice.
Secondo il The Mail on Sunday, il colpo di scena sarebbe dietro l'angolo: non solo appunto un giudice gli avrebbe concesso il processo d'appello, definendo il suo caso "una questione legislativa molto importante", ma si sarebbe sbilanciato - come detto - concedendo a Phil Ivey alte probabilità di mettere mano ai suoi soldi.
Parlando al noto quotidiano inglese, Ivey ha dichiarato: "Queste sono davvero ottime notizie. Avrò una seconda possibilità e stavolta spero proprio di vincere. Il cheating non fa parte della mia natura, ed è per questo che ci sono rimasto molto male dopo la decisione del giudice un anno fa, anche se affermò che avevo detto sempre la verità".
Phil Ivey e l'edge sorting
La tecnica dell'edge sorting prevede di ottenere un vantaggio sfruttando eventuali difetti o mancanze al tavolo da gioco. Nel caso del Crockfords, Ivey si sarebbe accorto di alcuni difetti di fabbricazione di certi mazzi, cosa che gli permetteva di conoscere il valore delle carte aumentando così le sue probabilità di vittoria.
Il professional poker player americano, che di recente ha fatto il suo esordio alla Shark Cage di PokerStars, si è sempre difeso affermando che l'edge sorting non può essere considerato come cheating, anche perché né lui né la sua partner di gioco, Cheng Yin Sun, hanno mai toccato le carte in questione.
Inoltre, come forse ricorderete, fu il casinò stesso ad accettare di buon grado tutte le condizioni di gioco chieste da Phil Ivey, incluso quella di utilizzare lo stesso mazzo di carte ad ogni sessione e quella di girare alcune carte in determinate posizioni durante il gioco - per poterle identificare meglio.
"Quando sei un giocatore d'azzardo professionista, cerchi sempre un modo per avvantaggiarti nei confronti del casinò", dichiarò Phil Ivey qualche mese fa. "Impedire che questo accada è compito loro. A volte ci riesco, a volte ci riescono loro".