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Dario Minieri: finisce presto l’avventura al PPT, ma rimane la vittoria mediatica

[imagebanner gruppo=ballas]Lo aspettavano tutti Dario Minieri al People’s Poker Tour di Campione d’Italia ma il suo torneo è durato troppo poco per far sognare i numerosi appassionati che attendevano il suo grande ritorno rabbioso. Peccato. Oggi però potrebbe rientrare in occasione del day 1B.

La sua è stata un’uscita di scena prematura, ma da un certo punto di vista è come se “Caterpillar” avesse vinto lo stesso.

Quando gli organizzatori del PPT hanno annunciato il suo grande ritorno live, quasi ad un anno di distanza, l’interesse nei confronti dell’evento è aumentato a dismisura: il suo nome ha moltiplicato per cinque il numero delle letture sui blog e su Facebook le condivisioni sono state esponenziali.

Minieri rimane un “fenomeno” anche dopo il suo divorzio clamoroso da PokerStars. Pochi giocatori italiani “bucano” il teleschermo e fanno notizia come “Darietto Nazionale”.

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Della new generation, si avvicinano dal punto di vista mediatico (il nostro è un giudizio sui numeri) , in questo momento, solo Mustapha “Mustacchione” Kanit e Giuliano Bendinelli.

Sul giovane pro di Lottomatica c’è però un accanimento social ingiustificato: le sue opinioni possono essere più o meno condivisibili, però la sensazione è non sia più libero di poter esprimere il suo pensiero in maniera libera e incondizionata. Appena apre bocca, c’è chi lo critica e lo insulta a prescindere da quello che esprime. E questo non è un bene per la crescita del movimento d’opinione intorno al poker italiano.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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