Federico Butteroni ce l'ha fatta: spinto dal tifo di migliaia di appassionati italiani, lontani fisicamente ma vicinissimi tramite i social network, il giocatore romano è riuscito nell'impresa di centrare il final table più importante nella storia del poker, quello del Main Event WSOP. Federico è dunque ufficialmente un November Nine, ovvero uno di quei nove giocatori che tra circa quattro mesi si ritroveranno al Rio Casino di Las Vegas per giocarsi il braccialetto più prestigioso delle World Series Of Poker, che quest'anno vale una prima moneta da ben 7.680.021$.
Federico è il secondo italiano a riuscirci: cinque anni fa toccò a Filippo Candio rappresentare il tricolore al final table del Main Event, torneo che il professionista sardo chiuse poi in 4° posizione per 3.491.895$. Quest'anno è la volta di Butteroni, che è riuscito a imbustare uno stack di 6.200.000 chips, valido per la 9° (e ultima) posizione. Con questo risultato, il giocatore italiano si è già assicurato la sbalorditiva cifra di 1.001.020$.
I due giocatori più noti e attesi tra questi 27 left erano sicuramente Fedor Holz e Daniel Negreanu, eppure nessuno dei due è riuscito a centrare il final table. Il tedesco partiva con la 19° posizione, ma si è arreso quasi subito: rimasto corto, ha mandato tutto con a 9 e ha perso il coinflip contro la coppia di 8 di Matt Guan. Per lui 25° posizione e 262.574 dollari. Della cocente eliminazione di Daniel Negreanu parleremo più avanti.
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Rivediamo ora l'emozionante Day 7 di Federico Butteroni, che iniziava leggermente sotto average con il 18° stack sui 27 left. Dopo una manciata di mani arriva subito l'importantissimo double-up: David Stefanski apre da early position, chiamano Blake Bohn e Daniel Negreanu, e Butteroni dallo small blind va in the tank, prima di 3-bettare fino a 1.120.000. La parola torna all'original raiser, che 4-betta fino a 2.2 milioni. C'è il fold dei due giocatori che avevano flattato, mentre Federico decide di andare all-in per circa 4.9 milioni. L'instant call di Stefanski non è un buon segno ma allo showdown si comunque tratta di un coinflip: l'americano ha a k , l'italiano gira q q .
Il flop a 8 2 è tremendo per il nostro connazionale, ma il turn è una q che gli permette di avere la certezza di non poter perdere il piatto: solo una quadri porterebbe allo split pot. Il river è invece nullo e Federico vola a quota 10.530.000. Poco dopo perde qualcosina in uno scontro con Daniel Negreanu: apre "Kid Poker" a 275.000, chiama Butteroni in posizione e sul flop k 9 3 si ripete l'action, mentre sul turn 5 c'è il doppio check; al river il canadese mette in mezzo 575.000 e Federico passa.

Nulla di preoccupante, comunque, perchè il giovane romano si dimostra determinato e a suo agio. Non è un caso che riesca a vincere diversi piatti senza andare allo showdown e che a 22 left si ritovi con 12 milioni, oltre 75 big blind. Il suo cammino in questo Day 7 è fatto di poche mani giocate ma sempre con molta aggressività, come dimostrano le frequenti 3-bet.
Ovviamente ogni scelta deve essere ponderata in un momento così difficile, e succede quindi che per la seconda volta in questo torneo venga chiamato il clock a Butteroni. Più precisamente, siamo sul board 10 10 2 7 a e Federico, dopo una action molto forte, va n the tank di fronte alla puntata da 2.8 milioni di Schwartz. Qualcuno al tavolo decide che è passato troppo tempo e chiama il clock, con Butteroni che dopo circa 45 secondi passa la sua mano.
In ogni caso, si arriva abbastanza agevolmente a 18 left, ovvero agli ultimi due tavoli. Quando i giocatori in corsa sono solo 16, Butteroni si prende un piatto di prepotenza: apre McKeehen a 400.000, chiamano McDonald e l'italiano dai blind. Il flop è j 5 4 , lo small blind fa check, Butteroni donkbetta 600.000, McKeehen rilancia a 1.650.000 ma si vede costretto al fold di fronte al push per 8.4 milioni del nostro connazionale.
Federico perde poi un piatto importante quando 3-betta l'apertura di George McDonald e sul board a 7 3 7 8 si trova costretto a foldare dopo aver puntato flop e checkato turn. Dopo questa mano il suo stack scende a 22 big blind e da quel momento inizia una lunga fase conservativa nella quale il player romano resta in attesa di mani buone, consapevole che ogni singola action potrebbe portare all'eliminazione.
A 13 left, rimasto con appena 15 big blind, Butteroni decide di difendere il grande buio sull'apertura di Turyansky e il flat di McKeehen. Il flop è k 8 7 , sul quale assistiamo alla donkbet a 1.025.000 dell'italiano e al call dell'original raiser; il turn è un 4 e Federico va ai resti, venendo snapcallato da Turyansky, che gira un semplice a 8 , nettamente sfavorito rispetto al 8 7 di Butteroni.
Il river è nullo ma non c'è nemmeno il tempo di festeggiare il double-up, che Federico si trova nuovamente ai resti: apre il solito McKeehen, 3-bet del romano, push di Guan dal grande buio. McKeehen folda, Federico chiama e mostra due Assi che reggono contro le Donne dell'avversario. Con questo piattone, elimina Guan e si ritrova a 12 left con la 5° posizione nel chipcount.
Nonostante ci sia l'immediata uscita di McDonald (12° per 526.778$), il gioco va a rilento e Butteroni si ritrova nuovamente in difficoltà, perchè prima perde un piatto notevole contro McKeehen, poi decide di foldare di fronte al push del corto Negreanu, che mostra a k .
A venire in soccorso a Federico è proprio "Kid Poker", che viene eliminato in 11° posizione: mette tutto su a k 10 con a 4 ma si vede superare dal j 3 di McKeehen, che pesca la q al river per la scala. Per Daniel Negreanu c'è tantissima amarezza, proprio come quella che visse 11 anni fa quando concluse con la stessa posizione nello stesso torneo. Per lui i 526.778$ di premio sembreranno spiccioli per qualche giorno.
A quel punto, il giocatore romano è a una sola eliminazione dai November Nine, con un gradino nel payout di oltre 250.000$ tra il 10° posto e il 9°. In questo momento delicatissimo, Federico può contare su 8.500.000 gettoni e la 8° posizione, ma i due short, Alexander Turyansky e Joshua Beckley, hanno comunque più di 6 milioni di chips.
Proprio quest'ultimo finisce ai resti quasi subito e il momento più atteso nella carriera di ogni giocatore di poker sembra arrivato per gli altri nove concorrenti. Beckley è all-in con a q e il super chipleader McKeehen mostra 9 9 . Un coinflip potrebbe far diventare Federico Butteroni il secondo November Nine italiano di sempre, ma un Asso sul flop permette all'americano di trovare il double-up. Questa mano inguaia ancora di più l'italiano, che si ritrova a quel punto con un solo giocatore alle spalle, il tedesco Alexander Turyansky, fermo a quota 5.7 milioni.
Il gioco è lentissimo ma ancora una volta è proprio il più short a essere a rischio: Turyansky mette tutto con A-J, riceve il call del solito McKeehen con A-K ma riesce a trovare un board miracoloso (8-7-5-7-5) che gli permette di splittare il piatto! Per Federico la sofferenza è tanta ma non passa molto prima che il sogno, finalmente, si concretizzi: Alexander Turyansky mette ancora una volta tutte le chips nel mezzo con A-K ma questa volta perde contro le Donne di McKeehen e si ritrova eliminato in 10° posizione.
Per Federico Butteroni è quindi final table del Main Event WSOP!
Ecco il chipcount ufficiale:
Seat 1: Zvi Stern - 29,800,000 (74 bb)
Seat 2: Pierre Neuville - 21,075,000 (52 bb)
Seat 3: Joshua Beckley - 10,800,000 (27 bb)
Seat 4: Max Steinberg - 20,200,000 (50 bb)
Seat 5: Thomas Cannuli - 12,250,000 (30 bb)
Seat 6: Joe McKeehen - 64,100,000 (160 bb)
Seat 7: Patrick Chan - 6,225,000 (15 bb)
Seat 8: Federico Butteroni - 6,200,000 (15 bb)
Seat 9: Neil Blumenfield - 22,000,000 (55 bb)
Questo è invece il payout al final table:
1st $7,680,021
2nd $4,469,171
3rd $3,397,103
4th $2,614,558
5th $1,910,971
6th $1,426,072
7th $1,203,193
8th $1,097,009
9th $1,001,020