Baciato finalmente dalla dea bendata, non è stato altrettanto fortunato nelle scelte successive, visto che in Germania il poker online è vietato in ogni regione e vi sono parecchi precedenti simili.
Ruideck (G.D. le sue iniziali) ha lasciato la sua terra natia (la Sicilia) per lavorare a Dresda ma ha confidato in questa vincita per svoltare. Ha richiesto l’accredito di una parte della vincita sul suo conto corrente. Da lì è scattata la segnalazione con il blocco del conto.
Purtroppo si è visto congelare 44.000 euro dalla banca tedesca Unikredit. La segnalazione è partita subito. A lui rimane solo una cifra depositata nel suo account di PokerStars ma ora si aprirà un contenzioso legale, a 360 gradi.
Ruideck disperato si è rivolto agli amministratori della pagina Facebook “Sei pokerista se…” per far conoscere la sua storia e in seguito è stato contattato da GiocoNews che ha svelato il suo nickname e le dinamiche di questa triste storia.
Purtroppo i precedenti in Germania non sono favorevoli. A gennaio vi abbiamo raccontato di un gambler tedesco che era stato scoperto a giocare online (attraverso una serie di dinamiche bizzarre) dalla polizia. Aveva vinto ai tavoli di blackjack high roller più di 200.000 euro.
Anche in questo caso, vi erano stati diversi movimenti sul suo conto bancario che avevano insospettito le autorità. Da lì l’apertura dell’inchiesta.
La Corte Distrettuale di Monaco lo aveva condannato a pagare una multa di 2.100 euro oltre alla confisca di una somma pari a 63.500 euro, proprio perché il gambling online non è autorizzato. Solo il betting è ammesso.
Il gambler tedesco si era appellato – nell’occasione – ai principi dell’Unione UE ma i giudici hanno respinto tale tesi, rivendicando l'autonomia degli stati membri nella disciplina di una materia "sensibile" come il gioco online.
La vicenda del giocatore italiano è simile ed è probabile che il contenzioso si possa risolvere solo dinanzi alla Corte di Giustizia Europea visto la giurisprudenza negativa in Germania (anche se si tratta comunque di un precedente di primo grado) e l’atteggiamento intransigente delle autorità tedesche.