C’è solo un piccolo lembo di terra negli Stati Uniti dove è possibile giocare a poker online in modo lecito: nel distretto di Washington D.C. è stato approvato un emendamento (nel complesso iter di approvazione del bilancio annuale) che permette alla multinazionale greca Intralot di gestire in esclusiva un network per il texas hold’em (e tutte le altre varianti americane) su internet, in versione real money.
Ad inizio aprile era stata presentata la proposta di legge ma con l’uragano scatenato dal Black-Friday si temeva per il peggio a Capitol Hill. Ed invece, paradossalmente, l’interesse per il poker online è aumentato, considerando che non è permesso giocare a soldi in nessun altro stato ed il Dipartimento di Giustizia ha promesso tolleranza zero nei confronti dei siti offshore. Solo il Nevada si sta adeguando e la Gaming Commission (incaricata con una legge delega ad hoc) potrebbe presto emanare un primo regolamento (non in tempi rapidi) per Las Vegas e dintorni.
Nel 2011, i players residenti nel District of Columbia potranno giocare in un ambiente legale e protetto. E’ già consentito in modalità for fun ed entro dicembre potranno depositare lecitamente i loro soldi sul conto gioco anche per il poker, come ha assicurato il membro del Consiglio di Washington D.C. Michael A. Brown.
L’operazione nasce da lontano: il provider greco Intralot gestisce (in esclusiva) dal 2009 la lotteria statale online di Washington D.C. ed è riuscita ad ottenere un’integrazione della concessione che permette di offrire ai residenti anche il celebre gioco di carte. L’unico problema riguarda la liquidità: nel Distretto vivono circa 600.000 persone. Secondo Michael Brown il progetto avrà successo perché attirerà l’interesse dei giocatori dell’area metropolitana limitrofa, la quarta degli USA, tra Virginia e Maryland, dove vivono 8,5 milioni di abitanti. Molti grinders professionisti potrebbero presto trasferirsi nella capitale, in attesa di capire quale sarà il futuro del poker a stelle e strisce.