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WSOP Main Event: le origini

Il Binion's Horseshoe Casinò, prima storica sede delle WSOPIl "torneo dei sogni" si avvicina, e allora diamo uno sguardo più approfondito alla storia delle World Series of Poker di Las Vegas e soprattutto del loro Main Event, cercando di capire come e perchè un semplice torneo di poker si sia trasformato in un evento planetario, una sorta di password per la gloria imperitura modernamente intesa.

La leggenda vuole che tutto abbia avuto inizio non nel 1970, bensì 21 anni prima, quando Benny Binion ospitò un evento in cui i due poker players più in vista - Nick "the Greek" Dandolos e Johnny Moss - si sfidavano in una serie di partite cash game. La competizione, andata avanti per ben 5 mesi, avrebbe poi visto il trionfo di Moss, che in totale si dice abbia "alleggerito" Dandolos di ben due milioni di dollari!

20 anni dopo, nel 1969, Tom Moore organizzò la cosiddetta "Texas Gamblers Reunion", una sorta di incontro tra i migliori gamblers d'America, tra i quali figuravano Amarillo Slim Preston, Doyle Brunson, Benny e Jack Binion, Jack "Treetop" Straus, Johnny Moss, "Corky" McCorquodale, Aubrey Day, Walter "Puggy" Pearson, Jimmy Casella, Bill Boyd, Syd Wyman, Long Diddie, Jimmy the Greek e Minnesota Fats. Era il segnale che qualcosa di grande poteva nascere, e infatti già dall'anno seguente le World Series of Poker erano una realtà.

Tutto nasce dalla mente lungimirante di Benny Binion il quale, in barba ai pareri negativi ricevuti in famiglia sull'argomento, aprì una poker room all'interno del suo Casinò, e lì ospitò quello che poi sarebbe diventato il primo "main event". C'erano i migliori al mondo, e dunque Benny pensò a qualcosa che poteva ripetersi, e cercò un nome altisonante che rendesse l'idea dell'eccellenza: nasce così la definizione di "World Series of Poker"!

Johnny Moss, primo campione WSOP della storiaQuel primo anno i 7 players presenti giocarono a poker con i propri soldi, e alla fine dei giochi elessero campione Johnny Moss. Abbiamo così il primo nome scolpito in un albo d'oro destinato ad accrescere la propria importanza in maniera prima discreta, poi decisa, infine impetuosa. Ma allora era un evento per pochi intimi, e con quella formula difficilmente si sarebbe potuta scrivere l'appassionante storia che arriva fino ai giorni nostri.

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Infatti c'è un altro nome a cui le World Series of Poker devono molto di ciò che sono diventate, ma non è Benny Binion o uno di quei fantastici pionieri del poker giocato. Parliamo di un giornalista! Un semplice cronista del "Los Angeles Times", Ted Thackrey, giunto lì al Binion’s Horseshoe Casino per curiosare.

Ted ebbe la vera intuizione, e la comunicò all'amico Amarillo Slim: "Vi serve avere di un vincitore, un vincitore vero! Dovete trovare un modo per farlo diventare una competizione reale. Se volete che la stampa sia coinvolta, e trasformare le World Series of Poker in un vero evento sportivo, dovete dargli una struttura, creare tensione, farlo diventare come un vero torneo!"

Grazie a Ted, venne introdotta la parolina magica: "freezeout". E la storia ebbe inizio...
(continua)

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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