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Doyle Brunson: "gioco ancora da 10 a 12 ore al giorno"

Doyle BrunsonI Twitter dei giocatori di poker sono a volte noiosi, più che altro perchè spesso è la persona a non essere abbastanza interessante al di là delle imprese pokeristiche. Con Doyle Brunson non si corre di certo questo rischio: sempre una risposta ai suoi followers, sempre un aneddoto da raccontare. Il leggendario "Texas Dolly" usa twitter con una frequenza invidiabile, considerando i 78 anni da poco compiuti.

Torno con una certa curiosità a leggere i tweets del 10 volte campione WSOP spinto da una notizia che circolava ieri in rete, circa un ipotetico annuncio in cui Doyle avrebbe dichiarato l'intenzione di smettere col poker nel 2017, in modo da passare più tempo con la famiglia.
Anche se notizie del genere non sono nuove (nell'aprile scorso se ne parlò per via di uno scambio di battute con Negreanu su Twitter) Con ogni probabilità si trattava di una bufala, e infatti non vi è traccia di nulla di tutto ciò sul canale telematico preferito da Brunson per comunicare.

Ci sono invece tante piccole curiosità sul Twitter del vecchio Doyle che in questo momento si trova nella sua casa in Montana a rilassarsi, prima di fare ritorno a Las Vegas per giocare a poker.

E proprio i suoi ritmi attuali sono un elemento di interesse. A 78 anni, Doyle Brunson afferma di giocare anche 12 ore al giorno!!! "Gioco a poker come se fossi ancora un ragazzino! 10-12 ore al giorno. In genere smetto intorno alla mezzanotte. Ma vabbè, quando ero un ragazzino giocavo per giorni..."

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Davvero invidiabile la tempra di questo grande personaggio, che ammette di mantenersi in forma con un pò di nuoto: "è l'unico sport che mi posso permettere per via delle condizioni della mia gamba. Al college facevo il bagnino, quindi nuotare per me non è un problema".

Ma uno dei segreti della longevità di Doyle Brunson come giocatore è senz'altro la grande passione. In questo senso, è eloquente un post scritto circa una settimana fa: "Oggi ho giocato con due pro, che dicono di non divertirsi giocando a poker: per loro è solo una questione di soldi. Gli ho consigliato di cercarsi un altro lavoro."

Chiudiamo questa carrellata sul Brunson-pensiero con un aneddoto divertente, che Doyle giura essere accaduto realmente a Las Vegas (probabilmente al Bellagio dove suole giocare, ndr): "Un giocatore va rotto con asso alta in una mano di 5 card stud. Quindi si alza per smettere e dice "me ne vado in strada: almeno laggiù una coppia me la danno di certo...""

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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