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Poker online: il traffico mondiale cala del 31%, Stars tiene

poker-online-mondialeA dieci mesi dal black friday e dalla chiusura del principale mercato mondiale (Stati Uniti), i dati sul poker online internazionale iniziano a mostrare un trend sempre più chiaro: il traffico sulle principali poker rooms del pianeta è calato del 31% rispetto ad un anno fa.

La forbice però si allarga ed inizia a preoccupare: lo scorso mese, la contrazione evidenziata dall’ACE Index (elaborato da PokerScout) si assestava al 24%. Vi è quindi una flessione sempre più profonda, destinata ad allargarsi. 

In parte questo dato può essere giustificato dalle ulteriori restrizioni adottate dal Dipartimento di Giustizia USA nei confronti di Everleaf (-23% del proprio traffico) e Bodog (-5% nell'ultima settimana).

Naturalmente la chiusura (quasi) totale del mercato a stelle e strisce (stimato in 1,6 miliardi di dollari annui), è stato un brutto trauma per l’industria ma i postumi non sono ancora stati smaltiti e la flessione potrebbe allargarsi. Senza i super proventi derivanti dagli USA, le principali poker rooms non sono più in grado di promuovere il gioco come facevano 10 mesi fa. Ed i budget marketing ristretti riguardano tutte le latitudini.

L’Asia sembra un’area sempre più proibitiva per il poker e non sarà un fattore di crescita nei prossimi anni. Inoltre l’uscita di scena di Full Tilt Poker ha calmierato il mercato internazionale e consolidato alcune posizioni, senza eccessivi investimenti nel marketing. 

Chi scende
Il traffico globale è calato del 31% (quasi un terzo) ma il leader di mercato PokerStars ha subito una contrazione minore: oggi si assesta al 16%, segno evidente che il colpo basso subito con il black friday è quasi del tutto smaltito: persi gli USA, Stars è cresciuta in modo inesorabile in Europa ed in Canada, grazie soprattutto all’uscita di scena della red room. L’acquisto di nuove licenze darà i suoi benefici nel medio termine nei nuovi mercati regolamentati di Spagna, Belgio e Danimarca. 

Il dato negativo del 16% è in parte attenuato inoltre dalla crescita costante in Italia che, da luglio 2011, con l’introduzione del cash game, ha reso il business della room sempre più significativo e con quote di mercato importanti.

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Chi sale
Chi sono però i siti che maggiormente hanno beneficiato della maxi inchiesta di New York e dalla caduta di Full Tilt Poker? In pole position PartyPoker: in un anno ha registrato un aumento del traffico dell’11% e il dato è destinato a crescere visto che nei prossimi mesi si uniranno su Party anche i clienti di Bwin prossimi a lasciare Ongame (la piattaforma è stata venduta per 29,5 milioni di dollari a Shuffle Master). 

Bel balzo in avanti anche di iPoker: il network gestito da Playtech ha registrato un +9%. Tra i più piccoli, nonostante la recente inchiesta, Bodog ha approfittato dell’anarchia nel Nord America per crescere del 53%, ancor meglio ha fatto Merge Gaming (+89%) ma anche sul network potrebbe presto abbattersi l’impeto delle autorità statunitensi, visto che le sue skin raccolgono gioco in maniera quasi esclusiva negli States.

Crescita importante (extra USA) per 888Poker (+72%) e della room francese Winamax (+39%). La rete Cereus (UB.com e Absolute Poker) è oramai in ginocchio (-99%), mentre non se la passa bene il network internazionale Ongame (-24%). Male (ed è una sorpresa) anche la room tridimensionale PKR (-36%) che cerca di attenuare il colpo ed investire in nuovi mercati regolamentati come quello italiano, uno dei pochi in crescita, visto il (quasi) flop della Francia a causa di una tassazione miope nel cash game.

1) L'analisi di mercato di Jim Ryan, Ceo di Bwin-Party

2) Le cause della flessione del poker online mondiale nel 2011

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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