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Un tavolo finale di Phil Ivey? Vale 20 volte la posta. E un pazzesco back to back di Pius Heinz? 350 volte, meno di una vittoria di Antonio Esfandiari o Dario Minieri, che pagano 500 volte. Parliamo del Main Event WSOP e naturalmente delle sue quote.
In giro per la rete si possono infatti trovare le scommesse più disparate, e anche se in Italia ancora questa tipologia di betting non ha preso ancora il via, possiamo in ogni caso ricavarne delle riflessioni su quanto i "bookies" credano o meno nei vari giocatori.
Dall'alto della sua incrollabile reputazione e delle grandi WSOP finora disputate (5 tavoli finali e la vetta provvisoria del WSOP POY, ndr), Phil Ivey è il favorito anche in questa 43ma edizione. Naturalmente sarebbe ridicolo parlare di "grande favorito", trattandosi di un torneo che lo scorso anno totalizzò 6865 partecipanti e in cui farsi strada richiede, oltre a immancabili doti tecniche e di resistenza psicofisica, anche una robusta dose di fortuna.
Comunque sia, praticamente per tutti i principali bookmakers Phil Ivey è sempre un pò più favorito tra i favoriti. Come si anticipava nell'introduzione, una sua presenza al final table è pagata 20 contro 1, 10 volte in meno di una sua eventuale vittoria (200 contro 1). In entrambe queste voci, il super pro americano ha la quota più bassa di tutti.
Per quanto riguarda la vittoria, a 250/1 si possono scommettere altri nomi pesanti come vincitori del Main Event: Daniel Negreanu, Gus Hansen, Bertrand "ElkY" Grospellier, Jason Mercier, Patrik Antonius...in tutto sono una ventina di nomi, tra cui quello di Vanessa Selbst, che come era prevedibile è la favorita tra le donne.
Più in basso a 350/1 si trovano il campione uscente Pius Heinz, Marvin Rettenmeier, Annette Obrestad, Sam Trickett, Shaun Deeb e moltissimi altri. Scorrendo verso il basso, si trovano quote interessanti come quella di Antonio Esfandiari, recente vincitore a suon di record del Big One For One Drop: 500 contro 1 è la quota di the magician, la stessa a cui si può giocare l'unico italiano quotato - Dario Minieri.
A 1000 contro 1 si può giocare una leggenda come Doyle Brunson, e fa un pò sensazione vedere gli altri giocatori accomunati dalla stessa quota: Chris Moneymaker, Darvin Moon, Dennis Phillips, Jamie Gold, Humberto Brenes e Jerry Yang...
Su diversi siti esteri si può scommettere anche sul raggiungimento del final table, e come detto prima anche qui Phil Ivey è il favorito a 20 contro 1. Di fatto, questa come quasi tutte le altre quote di questa scommessa vale circa 1 decimo di quella sul vincente secco.
Ma come ogni anno è interessante andare a curiosare fra le quote particolari e "strane". Vediamone alcune
Età del vincitore (si prende in considerazione l'età al momento della mano finale)
- 27 anni compiuti o più anziano - 1,66 (giocando 100€ se ne incassano 166)
- 26 anni e 364 giorni o più giovane 2,20
Qualcuno dei november nine 2011 riuscirà a fare final table anche nel 2012?
- Sì - 11
- No - 1,04
Vincerà un giocatore già campione di WSOP Main Event?
- Sì - 8
- No - 1,06
Come si piazzerà la migliore donna?
- Nelle prime 40 posizioni - 1,91
- Dopo le prime 40 posizioni - 1,76
A quale nazione apparterrà il vincitore del WSOP Main Event 2012?
- USA - 1,66
- Resto del mondo - 2,20
Quale sarà la mano vincente del WSOP Main Event 2012?
- doppia coppia o meglio - 1,76
- coppia o peggio - 1,91
Inoltre, sono disponibili diverse "last longer", ovvero la scommessa a chi durerà di più tra due giocatori: Johnny Chan vs Doyle Brunson e Viktor Blom vs Tom Dwan, ad esempio. Ma è possible anche puntare su chi arriverà più in fondo fra tre soggetti che non godono proprio della migliore reputazione: Russ Hamilton, Chris Ferguson e Howard Lederer...
NB: perchè questo tipo di scommessa sia valida almeno uno dei giocatori quotati deve andare a premio.
Il panorama delle possibili "bettate" sul main event sarebbe davvero infinito. Peccato che da noi ancora non sia possibile sbizzarrirsi con questo tipo di giocate. Ci rimane - e scusate se è poco - di assistere al più grande spettacolo pokeristico dell'anno: la speranza è ovviamente quella di vedere emulata - e magari migliorata - l'eccezionale performance di Filippo Candio nel 2010, finora la migliore di tutti i tempi per un italiano.
