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Shaun Deeb: 'Chiunque può entrare fra i 100 migliori al mondo'

Shaun Deeb è uno dei giocatori più vincenti di sempre, quando si parla di tornei di poker online: lo statunitense è un modello per molti, lui che di fatto ha sempre vissuto con le carte in mano.

Faceva un po' sorridere, vederlo accompagnare la nonna 92enne all'iscrizione del Main Event WSOP, eppure è anche grazie a lei se Shaun è potuto diventare quello che è oggi: “Mi ha insegnato i primi giochi, in famiglia è sempre stata una tradizione – ha dichiarato in una recente intervista rilasciata a Lee Davy - basti pensare che quando avevo cinque anni il mio sogno era quello di aprire un casinò”.

Adesso nella città dei casinò per eccellenza, Las Vegas, ci vive ed ha una missione da compiere: arrivare quanto più lontano possibile nel Main Event, dove al momento vanta una buona posizione.

Nonostante non abbia mai vinto un importante torneo live la cosa non lo preoccupa più che tanto, forse perché di fronte ad un computer ha guadagnato milioni di dollari, più di quanto avrebbe mai immaginato: “Sono andato ben oltre le mie aspettative, nonostante quando abbia scelto questa strada tutta la mia famiglia era convinta che avrei trovato il modo di farcela.
Eppure, ci sono state molte occasioni in cui se non avessi vinto un certo torneo o non avessi incontrato una determinata persona, sarei stato solamente un giocatore di poker senza un soldo che aveva abbandonato gli studi troppo presto”.

L'aver preso quella decisione è, ancora oggi, uno degli errori più grandi che paradossalmente Deeb imputa a se stesso: “Non ero pronto per farlo, perché non avevo abbastanza soldi e non ero abbastanza bravo, ma mi piaceva la libertà che mi offriva questo gioco e mi sembrava che fossero soldi facili da guadagnare, anche se non era così”.

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Serve insomma anche la giusta dose di fortuna per raggiungere risultati tanto eccellenti, ma di una cosa Shaun sembra essere sicuro: per diventare giocatori di successo quello che fa davvero la differenza è l'impegno.

Dice infatti: “Non è possibile diventare uno dei dieci migliori giocatori al mondo semplicemente con la dedizione, perché a quei livelli servono anche caratteristiche che non possono essere né apprese né esercitate. Tuttavia, chiunque può ambire ad entrare fra i primi 100, se studia abbastanza e lo vuole davvero”.

E adesso quello che Shaun vuole è quel successo dal vivo che ancora gli manca: “Negli ultimi due anni credo di essere migliorato molto, in precedenza volevo soltanto vincere ogni piatto, mentre adesso so quando è il momento di aggredire e quello di attendere. Questa astinenza non mi preoccupa, credo di aver giocato meno di 200 tornei dal vivo, e per vincerne uno un sacco di cose devono andare per il verso giusto”.

E anche se è molto difficile che proprio questa possa essere quella buona, provarci di certo non guasta.

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