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Il poker e le grandi manovre: Bwin all’assalto del Manchester

bwin-manchester-unitedSi prevede un’estate calda per l’industria del poker online: a tenere banco non c’è solo la telenovela sulla vendita di Full Tilt Poker. Con un colpo di mano a sorpresa, Bwin è riuscita a garantirsi l’ambito contratto di sponsorizzazione con il Manchester United, battendo sul filo di lana Betfair, negli ultimi tre anni gambling partner del prestigioso club.

L’interesse della multinazionale austriaca verte soprattutto sui 25 milioni di fan su Facebook dei Red Devils, prima squadra al mondo per numero di utenti sulla piattaforma di Mark Zuckerberg.

D’altronde l’acquisizione dei nuovi clienti passa soprattutto dai social network. Chi ha già fatto razzia in tal senso da anni è Zynga Poker: i conti trimestrali deludono gli analisti di Wall Street ma la social room – in questi mesi - getterà le basi per il suo sbarco nel mercato real money mentre il network iPoker (e la sua skin Poker770) è diventato partner dell’International Stadiums Poker Tour

Bwin ha un contratto in scadenza con il Real Madrid (16 milioni di euro a stagione) e con la nuova partnership, punta a rafforzare la propria immagine in Gran Bretagna. Non si conoscono i termini dell’accordo ma senza dubbio all’Old Trafford non scherzano: la Nike versa allo United 23,5 milioni di sterline a stagione, il main sponsor AON 20 milioni e DHL “solo” 10,5.

A Londra e dintorni,  si preannuncia  un’aspra battaglia legale tra William Hill e il Governo di sua Maestà per la nuova legge che prevede di tassare i siti offshore. Lo storico bookmaker, con sede legale a Gibilterra, contesta i nuovi criteri fiscali ed in particolare il principio del ‘punto di consumo’ (se la giocata viene accettata in Gran Bretagna, le tasse devono essere versate all’erario britannico a prescindere dalla nazionalità della licenza di gioco).

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Se in Gran Bretagna le sponsorizzazioni sono ancora viste come una fonte di business, in Francia il trend è diverso per le società di e-gaming:  un brand storico come Everest Poker, è al centro di un’importante operazione: Betclic è pronta a rilevare la quota del 40% di Everest Gaming che ancora appartiene a Gigamedia, nonostante le perdite per 46 milioni maturate nel 2011. L’obiettivo è quello di avere il controllo totale della room per poi tagliare alcuni contratti onerosi.

Per la cronaca, Everest Poker nell’ultimo anno ha perso il 40% del traffico sulla rete internazionale. Betclic avrebbe pianificato un importante programma di rilancio, con la contestuale rescissione delle sponsorizzazioni con due squadre di calcio: il Lione ed il Marsiglia.

Il gruppo BetClic-Everest ha le spalle larghe: opera in quasi 100 paesi ed ha più di 12 milioni di clienti in tutto il mondo, con oltre 1.000 dipendenti e punta ad altri paesi. Nel mercato transalpino, come noto, le cose non vanno bene, a causa di una tassazione opprimente: Chilipoker è in via di liquidazione mentre altre rooms di primo piano non se la passano bene: PokerStars.fr ha perso quasi un terzo del traffico annuo (-27%). Nel secondo trimestre, l’Arjel (l’ente regolatore) ha reso ufficiale dati non proprio confortanti: i giocatori francesi sono diminuiti del 9% negli ultimi tre mesi.

PokerStars.com, oltre ad essere impegnata nell’affare dell’anno (Full Tilt Poker), sta pensando all’acquisizione di un noto portale d’informazione: non vi sono invece conferme per l’acquisizione di UB.com, room in stato pre fallimentare. 

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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