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Howard Lederer: il ‘ritorno’ a Las Vegas con party esclusivo

howard-ledererHoward Lederer è tornato? Il ‘Professore’ -  travolto dallo scandalo Full Tilt Poker - ha organizzato in questi giorni un party esclusivo nella sua villa di Las Vegas per festeggiare la fine dell’esilio forzato, grazie all’accordo che garantisce il rimborso di tutti i clienti della red room. E’ probabile che nei prossimi eventi live, Lederer possa ripresentarsi agli occhi del mondo del poker.

Lederer, insieme a Ray Bitar e Chris Ferguson è stato il cofondatore del sito ed in questi mesi ha lavorato per favorire la dismissione del patrimonio della multinazionale al Dipartimento di Giustizia statunitense. Fine del sogno imprenditoriale ma anche dell’incubo durato più di un anno: in questo modo gli azionisti hanno rinunciato ad ogni diritto, ma hanno garantito la soddisfazione dei numerosi creditori che bussavano ogni giorno alla loro porta.

In attesa di conoscere quali saranno le modalità di rimborso per i giocatori, Lederer e un ristretto numero di amici hanno deciso di festeggiare nella lussuosa villa di Las Vegas. In molti sostengono che il ‘Professore’ insieme a Chris Ferguson e Rafe Furst (membri del consiglio) cancelleranno i loro problemi con la giustizia, pagando un'ingente multa che sarà ‘concordata’ a New York con il DoJ. Su di loro pende d’altronde un’azione di responsabilità civile. In base all'accordo sottoscritto, non potranno più ricoprire ruoli manageriali nella nuova Full Tilt Poker.

Più delicata la posizione di Ray Bitar che, dopo una settimana di carcere preventivo a luglio, è in questo momento agli arresti domiciliari in California. L’ex amministratore delegato di Full Tilt rischia però una pesante condanna detentiva, essendo stato rinviato a giudizio.

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Le persone vicine a Lederer sostengono che il suo patrimonio sia stato solo ‘sfiorato’ dalle azioni messe in atto dal FBI dopo il 15 aprile 2011. D’altronde gli amici sono convinti che il ruolo da lui svolto prima del black friday sia stato del tutto marginale: da due anni non gestiva direttamente l’azienda e il suo impegno era saltuario.

Era uno dei quattro consiglieri ed aveva un contratto di consulenza marketing con Pocket Kings (la società chiave del gruppo con sede a Dublino). Insomma, per le persone che lo conoscono bene, Howard avrebbe peccato di leggerezza nel supervisionare l’azienda ma non avrebbe mai agito in malafede a danno dei clienti. Inoltre è stato l'unico giocatore-azionista a rimborsare i prestiti alla room, al contrario di Ivey, Lindgren e soci.

Tutte le deleghe erano nelle mani di Bitar (uomo di fiducia di Ferguson, azionista di maggioranza) che gestiva la società giorno per giorno. In ogni caso, l’autorevole Poker Player Newspaper (la fonte che per prima ha annunciato l’accordo con PokerStars.com), rivela che sono in atto forti pressioni mediatiche per riabilitare la figura di Lederer. Sarà la fine dell’ostracismo per quello che fino al 2011 era considerato l’uomo più potente nel mondo del poker?

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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