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Dutch Boyd: 'Non trovo lavoro nemmeno come lavapiatti'

Dutch Boyd alle World Series Of PokerDutch Boyd è nei guai, ma sembra che nessuno sia disposto a versare una lacrima per lui: il giocatore statunitense ultimamente ha grossi problemi finanziari e si stava quindi adoperando per trovare un lavoro qualsiasi, ma proprio quando sembrava averlo trovato gli è stata sbattuta la porta in faccia. Colpa di un titolo di studio non adeguato, neppure per lavorare in un call center, o a detta di qualcuno di un karma che gli ha infine presentato il conto.

Dutch, nonostante i suoi 32 anni, è infatti un veterano del mondo del poker, a cui si affaccia non appena maggiorenne. Siamo ormai prossimi al nuovo millennio, ed il poker online non ha ancora preso piede, quando proprio nel 2000 nasce PokerSpot, un casinò online che si concentra proprio sul Texas Hold'em e che fa nascere assieme al fratello, investendo circa 50.000 dollari.

Tutto sembra andar bene, ma la cosa ha breve durata, visto che già nel marzo del 2001 gli utenti del sito hanno un'amara sorpresa. Secondo la versione di Boyd infatti, a causa di un problema fra la società che gestisce i flussi di denaro per conto del sito e la banca a cui si appoggia il denaro nei conti è bloccato, e lo sarà per alcuni mesi. Morale della favola, quei soldi - si parla di circa 400.000 dollari - i giocatori non li vedranno mai più.

Nonostante questo, per l'ex presidente della compagnia la carriera di giocatore è appena cominciata, tanto che vincerà due braccialetti WSOP, nel 2006 e nel 2010: nei tornei dal vivo le sue vincite supereranno i due milioni di dollari, grazie anche ai piazzamenti che otterrà giusto l'estate scorsa alle World Series, dove era presente nonostante una causa persa con 2+2 in marzo, che in primo grado lo ha condannato a 25.000 $ di multa per cybersquatting, oltre a 34.000 $ per le spese processuali.

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Una situazione paradossale, che non può non far nascere alcune banali domande: come può un uomo con tutte queste vincite trovarsi in una situazione finanziaria tanto critica da accettare qualsiasi lavoro disponibile? E come può quello stesso uomo permettersi di prendere parte a diversi eventi al Rio appena qualche mese prima, come se nulla fosse?

Non lo sappiamo. Forse qualcuno aveva creduto in lui, o forse era stato lui stesso a volersi concedere un'ultima chance, prima che un'inflessibile impiegata Manpower dello stato di Washington lo riportasse coi piedi per terra, prima che la "Karma Police" decidesse di bussare infine anche alla sua porta.

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