Il poker player statunitense, di origini greche, Haralabos Voulgaris ci ha spiegato come sia riuscito con i suoi metodi, nella sua ventennale carriera di scommettitore professionista, a guadagnare milioni di dollari con il betting.
I bookmakers hanno però preso, nel corso degli anni, le necessarie cautele e contromisure, così nel 2006, ha così deciso di sviluppare un ambizioso software che aveva (ed ha tutt’ora) il compito di simulare una partita intera di basket NBA, attraverso altre decine di migliaia di mini simulazioni delle azioni potenziali che si sviluppano all'interno del match.
La prima versone "Ewing 1.0" - in fase test - però presentava dei grossi difetti (tutte le partite finivano in over) che Volugaris alla fine è riuscito a scovare. Il lavoro più importante era però quello di ‘caricare’ un data base immenso: caratteristiche dei giocatori, schemi, uomo chiave per ogni team etc.
Il programma ha la funzione speciale di calcolare i doppi valori per ogni singolo player (in fase difensiva e offensiva) che vengono aggiornati di continuo. Inoltre, in base al ruolo ricoperto, il programma varia il potenziale tecnico della squadra.
Gli sviluppatori poi inseriscono anche dei parametri variabili (come ad esempio l’invecchiamento dei giocatori e le varie statistiche). Per questo motivo sono stati creati anche altri due programmi a supporto (uno per il caricamento dei parametri e l’altro per la gestione del data base).
Fatto sta che il giocatore di origine greca, passa anche oggi più di ottanta ore a settimana, ad osservare partite di basket e caricare dati, con davanti ben quattro monitor e un personal computer. La sua vita personale è condizionata da questi impegni e lo stesso Haralabos ha ammesso che, poche settimane fa, è tornato single, dopo una relazione tormentata di 5 anni, proprio a causa della sua intensa attività. La sua ossessione è quella di rendere sostenibile e profittevole il suo metodo per scommettere.
Ma facciamo un piccolo passo indietro: nel 2008 il programma ha iniziato a funzionare a pieno regime ma il gambler statunitense non era ancora pronto a fidarsi ciecamente delle indicazioni della macchina. Il suo istinto di giocatore prevaleva ancora su tutto il resto. C’è voluto tempo, ma un anno dopo, a seguito di vari aggiustamenti, le scommesse sono partite alla grande: la fiducia in “Ewing 2.0” è aumentata giorno dopo giorno, così come la frequenza delle scommesse.
In una stagione, grazie al supporto del programma, in media vengono piazzate oltre 1.000 singole puntate. "E' il mezzo più importante della storia del betting sportivo" il commento del suo “padrino”.
Ma nonostante sia consapevole del potenziale dell'arma letale da lui creata, nel 2010 Voulgaris si lascia attrarre dalle sirene del NBA: "avevo il sogno di voler fare il direttore generale di una franchigia, pensando di sapere più di tutti di basket e di creare la squadra più forte, grazie ai dati e all'esperienza in mio possesso". Per sei mesi ha fatto il consulente per un team di prestigio ma al termine del contratto ha deciso di tornare a scommettere. "In verità - commenta - mi annoiavo" e per lui era più profittevole scommettere, nonostante lo stress e l’adrenalina a fiumi.
Nella stagione 2010/11, grazie alle scommesse suggerite da Ewing, Voulgaris ha registrato un ROI (Return On Investment) del 6% mentre nella stagione passata è sceso leggermente al 5,14%. Il poker pro interpreta questo trend non in maniera positiva: "con ogni probabilità, la mia capacità di fare soldi è in calo anno dopo anno. Ogni volta che si piazza una scommessa, il bookamaker apprende trucchi e contromosse su come arginare le nuove linee di puntata. Per questo motivo il ROI diminuisce e quindi bisogna innalzare il numero delle scommesse. Uno degli obiettivi è quello di migliorare però contestualmente Ewing e renderlo sempre più efficace per mantenere un certo edge anche se non è facile".
A metà della season 2012/2013 Voulgaris ha commentato: "è stato uno degli anni più difficili. Sono convinto che questo tipo di simulazione possa garantire utili importanti solo quando verrà legalizzato il betting negli Stati Uniti (le leghe professionistiche però sono contrarie, ndr). In questo modo verrà immessa nuova liquidità sul mercato grazie a molti scommettitori occasionali. Di conseguenza anche gli allibratori dovranno innalzare i propri limiti e cercare di attrarre nuovi clienti. Il mio obiettivo è simile a quello di Tony Bloom: comprare una squadra di basket ma il percorso è lungo" .
Terza parte - fine
Prima parte intervista - Haralabos Voulgaris: il più grande scommettitore del mondo
Seconda parte intervista - Haralabos Voulgaris: 'vi spiego come batto i bookmakers'