Quando un giocatore di poker raggiunge un certo livello, una delle sue maggiori preoccupazioni è quella di adottare uno stile di gioco ben bilanciato, ovvero banalmente di non compiere certe scelte al tavolo con soltanto una tipologia di mani, diventando in questo modo facilmente leggibile.
Se ad esempio su un flop 9 6 k un certo giocatore è disposto a mettere in atto un check/raise soltanto con mani molto forti e mai con un progetto o in bluff, questo rende la vita molto più semplice ai suoi avversari, perché sapranno che ogni volta si troveranno a fronteggiare un certo tipo di mani (e mai altre), potendo quindi prendere decisioni corrette praticamente sempre.
Uno stile di gioco sbilanciato di questo genere è quindi solitamente da evitare, prestando costantemente attenzione a fare in modo che nel proprio range ci siano mani di valore diverso, ma anche semibluff o bluff puri: solitamente ma non sempre, come spiega Vanessa Selbst.
Giocando tornei, infatti, ci si può imbattere in avversari dalle capacità estremamente diverse, e soprattutto che in qualche caso potremmo anche non rivedere mai più: in questi casi quindi compiere mosse non bilanciate per estrarre il massimo valore può essere la scelta migliore, che diventerebbe pessima ad un tavolo pieno di regular che incontriamo frequentemente.
"Solitamente sono fin troppo consapevole dell'importanza del bilanciamento del proprio range - spiega - ma talvolta le persone giocano in modo troppo robotico, adottando uno stile uniforme che non cerca di sfruttare al massimo le debolezze dei giocatori più scarsi".
E per chiarire meglio il concetto, porta avanti un semplice esempio: "Ammettiamo che mi trovi a giocare una mano contro un player occasionale, che su flop k 7 3 se ne esca puntando con alle spalle qualcosa come 30 big blinds. Contro avversari migliori potrei fare floating molto spesso, o rilanciare sia per valore che in bluff, ma contro una persona che credo folderà molto spesso perché non fare un miniraise, a prescindere dal fatto che non ci sono praticamente mani con cui adotterei questa linea per valore?".
Vanessa non va oltre, ben sapendo che il suo vantaggio sugli avversari si basa anche su simili dettagli, ma il ragionamento di fondo è chiaro: perfino la teoria più solida può essere accantonata alle giuste condizioni, ovvero quelle capaci di regalarci fiches.