Poker onlineNegli Stati Uniti in pieno agosto un lampo ha squarciato il cielo: è quello scagliato dalla Garden City Group, società che è stata chiamata ad amministrare i rimborsi degli ex giocatori statunitensi di Full Tilt Poker.
In un comunicato rilasciato nelle scorse ore, infatti, la GCG ha reso noto che a partire dal 16 settembre prossimo verrà inviata una e-mail a tutti coloro che vantano un credito nei confronti di Full Tilt Poker negli USA, con le istruzioni da seguire per partecipare alla procedura di rimborso.
Sarà possibile aderire fino al 15 novembre, ed in seguito a rigor di logica dovrebbero partire i rimborsi, sebbene ancora i tempi ed i modi di questi ultimi non siano stati precisati.
Il comunicato con le novità che riguardano i giocatori statunitensi
In ballo ci sono poco meno di 200 milioni di dollari, ma come vi avevamo già anticipato c'è ancora una ragione per la quale anche i giocatori statunitensi restano col fiato sospeso. Se infatti sembra ormai assodato che riceveranno un rimborso, non è ancora chiaro se questo coprirà l'intero ammontare dovuto, ovvero il saldo che ciascun giocatore poteva vantare prima del Black Friday sul proprio conto gioco.
Infatti, anche una volta che la GCG avrà appurato che le richieste siano legittime e che quindi chi le ha presentate sia a tutti gli effetti un creditore, bisognerà verificare se l'ammontare della somma stanziata per i rimborsi sarà in grado di coprire quanto dovuto a tutti. In altre parole, il rischio è che non ci siano abbastanza soldi.
Se questo rischio si rivelasse infondato ciascuno riceverebbe esattamente la somma congelata sul proprio account, ma in caso contrario i pagamenti sarebbero fatti "on a pro rata basis", cioè in proporzione a quanto dovuto.
Di fatto, tutti dovrebbero rinunciare a una porzione del proprio credito, ma ne avrebbero comunque indietro una parte: uno scenario che per molti sarebbe grasso che cola, visto che ad esempio sulla situazione italiana al momento non sembra profilarsi novità alcuna.
