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Bryn Kenney

Bryn Kenney: "La gente non vuole imparare da chi ha successo, vuole vederti fallire"

Avevamo lasciato Bryn Kenney alle prese con l’improvvisa dipartita della nonna, un evento profondamente spiacevole che però ha dato il via alla carriera di uno dei giocatori di poker professionisti più forti e vincenti di sempre.

Il trasferimento dal nonno, un po’ per fargli compagnia e un po’ per liberare spazio in casa (viveva insieme ai suoi quattro fratelli), coincise con la scoperta del gioco virtuale: “Era il momento migliore per imparare e diventare molto bravi”, afferma l’americano parlando degli albori del poker online.

 

 

Se non credi in te stesso, chi ci crederà?

Lo diceva Kobe Bryant in una pubblicità di una nota multinazionale. Era il 1997 e Bryn Kenney aveva soltanto 11 anni, ma quel mantra lo ha accompagnato per tutta la sua vita: “Mi dissi che ero una persona intelligente e forte. Chiunque può infondersi fiducia: sta tutto nel fidarsi in ciò in cui si crede”, spiega parlando dei suoi primi passi nel mondo del poker online.

E che passi. Nessun ragazzo della sua età guadagnava quanto lui, eppure qualcosa non andava. I suoi amici cominciarono ad allontanarlo: Quando hai successo, purtroppo, la gente cerca di abbatterti. Le persone non vogliono imparare da chi ha successo, vogliono vederti fallire.

Nonostante l’ambiente ostile, Kenney ha continuato a lavorare duramente nel poker, pur rimanendo umile: “Penso che la cosa più intelligente sia capire che non puoi sapere molto di tutto, a parte un paio di cose. Io sono molto bravo nel problem solving e nei giochi di carte in generale, ma quanto posso esserlo in altri aspetti? Ci dev’essere equilibrio. Puoi cavartela in tanti ambiti, ma non potrai mai padroneggiarne uno ed essere un grande in molti altri”.

Bryn Kenney’s lifestyle

A 20 anni, Bryn Kenney andò per la prima volta al casinò. Seppur stakato, riuscì a trasformare i suioi primi $20.000 in $1 milione, nel giro di un mese. Ma come tanti prima (e dopo) di lui, anche l’americano dovette fare i conti con le proverbiali montagne russe.

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“Feci un sacco di cose stupide”, ammette candidamente. “Nel poker è facile passare dagli alti ai bassi. E se vuoi viaggiare e partecipare ai tornei, mangiare in posti di lusso e alloggiare in ottimi hotel, sai che devi spendere un quarto di milione l’anno. Devi essere molto bravo se vuoi mantenere uno stile di vita del genere”.

Oggi Bryn Kenney è perfettamente in grado di capire quando ha necessità di staccare: “Quando giochi sei o sette giorni di fila riesci a stare concentrato, ma quando ti rilassi il tuo corpo ti manda segnali e cominci a perdere un po’ il focus”, ha spiegato, accennando a come oggi cerchi di prendersi delle pause piuttosto regolari.

Non solo poker giocato

L’americano non è soltanto uno dei poker player più vincenti e attivi, ma è anche una voce rispettata dal pubblico e soprattutto dagli organizzatori. Kenney è stato più volte consultato su vari aspetti: dalla preparazione di una schedule di tornei ai miglioramenti che l’industria avrebbe potuto apportare.

“Non offrirei mai a qualcuno qualcosa che non farei io stesso”, ha detto. “La mia reputazione è buona proprio perché non ho mai cercato di vendere fumo”.

Bryn crede molto nel karma: “Tratto la gente come voglio essere trattato, e la verità è che mia mamma è la persona più dolce che ci sia: è lei che mi ha insegnato ad essere come sono. Mi piace molto più dare che ricevere”.

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