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Slot: vince 29 milioni ma il casinò le offre 2 bistecche

Una donna ha sbancato il Blue Chip, casinò di Michigan City, in Indiana (Stati Uniti), aggiudicandosi un jackpot collegato alle “penny slot”: bellissima storia, peccato che la vincita non sia mai stata consegnata. La casa da gioco ritiene che alla base ci sia un errore del software che gestisce il montepremi.

Non è la prima volta che accade una cosa del genere, ma in questa occasione la somma in ballo sfiora quasi i 30 milioni e gli interessi in gioco iniziano ad essere “pesanti”. Anche per questo motivo, la vicenda finirà in un’aula di tribunale ed in recenti precedenti, i giudici si sono espressi a favore dei giocatori, salvo qualche rara eccezione. Si trattava però di casi accaduti in altri stati.

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L’11 gennaio, Jennifer Carmin si è accomodata nella sala slot del casinò dell’Indiana e ad un certo punto la slot ha iniziato a lampeggiare: una serie di cifre è comparsa sul display della macchinetta: “avevo paura, il mio cuore sembrava che uscisse dal petto - ha ammesso la donna  -., sono una persona molto sensibile ed ora sono sotto forte stress per questa storia”.

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Al momento della vincita, un funzionario del casinò ha iniziato ad urlare: “non tocchi la macchina, dobbiamo resettare tutte le slot e spegnerle”.

Invece di vedersi consegnare la somma di quasi 29 milioni (come c’era scritto sulla macchinetta), il casinò le ha offerto due cene, a base proteica (la bistecca è il piatto forte della casa), a lei e al fidanzato, ma l’offerta è stata cortesemente rispedita al mittente: “a me non piacciono neanche le bistecche – commenta - . I responsabili del casinò trovavano la cosa divertente ma per me non lo era. Loro mi hanno detto che tutto era dovuto ad un errore del software che gestisce il jackpot”. Poi si fa polemica: “quando prendevano i miei soldi, non mi hanno mai detto che c’era un errore…”. La donna ha preannunciato che porterà tutti in tribunale per rivendicare la vincita. 

Il casinò e la software house che ha sviluppato il sistema per il jackpot,  hanno evidenziato che si tratta di un bug. L’Indiana Gaming Commission non si è voluta esprimere sull’accaduto e sta indagando. Siamo solo all’inizio.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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