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Dwan a Galfond: ‘a Macao, vai even con il baccarat…’

Phil Galfond ha perso 1,4 milioni di dollari in due sessioni sanguinose negli high stakes online e Isildur1 ha contribuito in maniera decisiva (d'altronde quando trovi lo svedese sulla tua strada può succedere di tutto) alla sua disfatta. Il player americano ha chiesto - in maniera provocatoria - sui social consiglio ai propri fan e amici sul modo migliore per recuperare. Tom Dwan non ha esitato a rispondere al collega.

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Durrrr, in maniera del tutto scherzosa, ha commentato: "La soluzione migliore e rapida per recuperare 1,4 milioni? A Macao il modo standard per andare in pareggio è il baccarat". La battuta di Dwan non è passata inosservata su Twitter, alimentando molti commenti ironici. 

Durrrr scherzava ma c'è sempre un fondo di verità nelle sue parole. Questa frase la dice lunga sul clima di follia che si respira ai tavoli di Macao, dove i player high roller di baccarat determinano le entrate dei casinò per oltre il 93%. Il resto lo fanno le slot. A testimonianza dei milioni di dollari che vengono scommessi ogni giorno nel gioco tanto caro ai cinesi.

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Il poker è uno specchietto per le allodole (solo per alcune sale da gioco asiatiche) e nonostante tutto, in questo momento il Big Game di Macao è senza dubbio la partita high stakes più importante al mondo e dura quasi tutto l'anno. Tom Dwan, ad esempio, si è trasferito nell'ex colonia portoghese in maniera stabile e non gioca su Full Tilt Poker da dicembre.  L’anno scorso ha anche rimediato una perdita pesantissima in una sessione, pari a 4 milioni di dollari.

I regular di Macao (molti sono uomini d'affari di Hong Kong legati al mondo delle scommesse o vendono servizi ai casinò) si ballano ogni giorno cifre da far impallidire anche il peggior gambler della Strip.

 L'action che conta torna a Las Vegas solo per qualche settimana, in occasione del Big One Drop, torneo da un milione di dollari di buy-in, studiato da Caesars e Guy Laliberté, anche per incentivare i players high stakes a ritornare in quella che una volta era considerata la capitale del gambling mondiale.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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