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La strategia da Big Blind: necessario bluffare contro i regular. La mano.

Il gioco dai bui e, soprattutto, da Big Blind

Giocare dai bui, da big blind in particolare, è sempre piuttosto difficile, perché devi agire per primo in ogni singola street postflop.

Quando ti trovi di fronte a forti regular, agire dai bui è ancora più difficoltoso. 

Per rimanere a galla in situazioni come questa, devi trovare alcuni modi per portare loro via il piatto.

Ciò che questo significa in parole povere, è che a volte dovrai provare dei bluff piuttosto importanti contro di loro. La chiave è semplicemente scegliere correttamente i momenti giusti.

Questa mano rappresenta un perfetto esempio di una di queste situazioni:

In questa mano un buon giocatore tight-aggressive, rilancia dal cutoff in una partita di cash game online 6-handed $0,05/$0,10. 

Da uno steal-seat come questo, mi aspetto che questo giocatore rilanci intorno al 30 o addirittura al 40 percento di tutte le mani che gli sono state distribuite. Ciò significa che avrà un range molto ampio che include...

  • quasi tutti gli {a-}{x-}
  • la maggior parte dei {k-}{x-}
  • tutte le pocket pair
  • tutte le mani Broadway (cioè le mani con due carte Broadway)
  • quasi tutti i suited connector
  • i migliori one-gapper 

Penso che tu capisca dove voglio arrivare. 

Ci sono un sacco di mani possibili! Questo significa che se giochiamo dai bui dovremmo anche difendere abbastanza frequentemente, specialmente dal big blind.

Ai "vecchi tempi" del poker online, aveva senso solo 3-bettare come un matto qui. 

Suggerisco ancora questo tipo di giocata contro molti dei reg più deboli negli small stakes. 

Questo perché molti di loro passeranno a una 3-bet preflop o a una semplice continuation bet al flop.

Strategia contro i regular ai micro

Ma una volta che si sale di un livello o due, la maggior parte dei reg moderni sono un po' più esperti. 

Se hai un range di three-bet molto sbilanciato qui, allora si decideranno a 4-bettarti con più frequenza o a flattare le tue 3bet rivalutando poi al flop.

Quindi è importante chiamare preflop molto più spesso al giorno d’oggi in spot come questo e cercare di superarli dopo il flop. Una mano come q 10  come quella che ha il giocatore nel big blind è perfetta per farlo.

Abbiamo un flop piuttosto buono con un progetto di scala ad incastro per il nut e un progetto di colore backdoor. 

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Questi sono i tipi di mani con cui personalmente amo prendere una linea di bluff. Intanto perché queste mani hanno un sacco di backdoor equity per fare una grossa mano. 

Tuttavia, se il mio avversario reagisce, è anche una mano facile da foldare. Dopotutto abbiamo solo regina alta!

Bellissimo il check-raise da big blind

In questa mano andiamo avanti e facciamo check-raise al flop, cosa che mi piace molto. 

Poi, quando il turn è un 3 che ci dà ancora più equity, è obbligatorio continuare ad applicare pressione.

Il river porta anche un'eccellente carta per bluffare — il 4 — perché chiude il progetto di colore principale dal flop. Possiamo sicuramente rappresentare molti big draw che giocherebbero questa mano esattamente allo stesso modo.

L'ultima ragione per cui mi piace bluffare al river è perché (ovviamente) abbiamo ancora solo queen-high. Pertanto, se lo checkiamo, siamo quasi certi di perdere.

Quello che spero tu impari da questa mano è che hai bisogno di trovare molti modi per superare i buoni regular aggressivi anche quando sei fuori posizione nei bui. 

Prendere una mano come questa con diversi backdoor e giocarla in modo aggressivo è un ottimo modo per farlo.

Ma devi anche adattare la tua strategia di bluff a seconda del board del board. La sua parte finale in questa particolare mano è stato favorevole per noi e quindi mi piace la decisione di bluffare anche in ultima street costringendo oppo ad un big call.

Articolo scritto da Nathan Williams per PokerNews

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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