Jean Robert Bellande, noto anche come “Action Bob” per il suo gioco veloce e aggressivo e per una loquacità "molesta" al tavolo, è considerato uno dei “bad boys” del poker.
Nasce a New York nel 1970, ma – per motivi di lavoro del padre – viene cresciuto in Asia, a Taiwan. Rientra negli Usa oramai quasi adulto, per laurearsi in marketing all'Azusa Pacific University in California e decide che Los Angeles è il posto dove vuole vivere.
Jean Robert è un tipo svelto e di un certo fascino, non ci mette molto ad entrare nel giro della Los Angeles “che conta” e diventare uno dei più forti p.r. di locali notturni alla moda. Il suo successo è talmente grande che, alla fine degli anni '90, riesce ad aprire un locale tutto suo: lo Sky Sushi. Nulla lasciava presagire la piega che avrebbe preso di lì a poco la carriera di Jean Robert Bellande.
Fino ad allora la passione per il gioco di “Action Bob” si limitava al biliardo. E sarà proprio questa sua passione ad avvicinarlo al Texas Hold'em. Nel 2000 vince 6000$ in un torneo di biliardo, festeggia la vittoria ai tavoli di blackjack del Bike Casino di Los Angeles e addirittura triplica la somma vinta: prosegue la sua nottata al tavolo di poker, dove però perde tutto.
Nonostante la batosta, Bellande è catturato dal poker texano, inizia a frequentare i casinò, ma gioca a limiti troppo alti per il suo bankroll e va broke più di una volta. Eppure, i soldi persi non gli interessano più di tanto: vuole imparare a dominare il gioco. Una sera del 2000 si trova ad un tavolo Omaha Hi-Low di fronte a Jeff Lisandro. Jean Robert perde più di 20.000$. “ Jeff mi ha polverizzato. Non riuscivo a credere che esistesse un livello così alto di gioco” – dirà in seguito Bellande. Tuttavia quella sera ha fatto la sua fortuna: Lisandro lo prende in simpatia e diventa il suo tutor.
Jeff “Iceman” Lisandro all'epoca gestiva una poker room a Praga e invita l'amico Bellande a stabilirvisi per studiare l'arte del Texas Hold'em. Jean Robert accetta: per 6 mesi fa una full immersion di poker live e inizia anche a giocare online su PartyPoker. Rientra negli Usa più che mai deciso a diventare “qualcuno” nei circuiti del gioco live.
I primi risultati importanti risalgono al 2005 e – ad oggi – sono le cifre più alte che Bellande ha vinto nei tornei live: a Las Vegas arriva terzo al Rio Poker Festival nel WSOP Circuit Championship Event da 10.000$, vince 210.900$. A distanza di appena sette giorni arriva primo al 2005 Winning on the Green di L.A. e si assicura altri 148.000$. Nemmeno un mese dopo torna a Las Vegas e si aggiudica il secondo posto al Five Star World Poker Classic per 123.385$. Bisognerà aspettare il 2008 per vedere “Action Bob” classificarsi secondo alle WSOP nell'evento NLH Shootout, per un premio di 173.564$.
Nell'arco di un decennio Jean Robert Bellande è diventato un regular nel panorama pokeristico. In carriera ha accumulato solo nei tornei live 1.190.000$, frutto di vittorie più o meno eccellenti e soprattutto di tantissimi piazzamenti ITM. Più che per il palmares, Bellande è conosciuto per essere un “trash talker” di classe mondiale: divertente per gli spettatori, ma assai fastidioso per gli avversari che alle sue continue battute o si arrendono e ridono, oppure vanno in tilt. Questo suo particolare carattere gli è valso un invito nel 2006 al WPT Bad Boys of Poker, contro altri “ragazzacci” noti come Phil Hellmuth, Mike “The Mouth” Matusow, Gus Hansen, Men “The Master” Nguyen e Tony G, vincitore dell'evento.
Negli Usa Jean Robert Bellande è diventato un personaggio televisivo di una certa notorietà grazie alla sua partecipazione allo show “Survivor: China”, un reality simile all' ”Isola dei Famosi”, ma le sue battute e la sua continua chiacchiera non l'hanno aiutato ed è stato eliminato dal pubblico a metà gara. Attualmente Bellande vive a Las Vegas, dove – oltre che continuare a svolgere la sua attività di player – gestisce abilmente le pubbliche relazioni della celebre “Ivey's Room” dell'Aria Casino: ogni sera è capace di riunire attorno ai suoi tavoli il gotha del poker mondiale e twitta regolarmente gli accadimenti delle serate più calde ai numerosi fans: un ottimo giocatore, ma forse ancor più... un perfetto “public relation man”.