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Il gioco Short Handed No Limit

Diciamoci la verità: nessuno si dedica al poker perchè ama l’idea di sedersi inutilmente ad un tavolo foldando per delle ore intere. Ma in a full ring game contro altri 8 o 9 giocatori, è opportuno spendere la maggior parte del nostro tempo foldando, perché c’è un’elevata probabilità che uno dei nostri avversari possegga una mano migliore della nostra.
Ma in tavoli short-handed quando giochiamo solo contro 3 o 4 giocatori, siamo costretti a rilanciare più spesso. Con i bui che girano molto velocemente, dobbiamo giocare e vincere un numero di piatti maggiore anche solo per restare in pari. E se giochiamo contro solo un paio di avversari possiamo preoccuparci di meno anche se non possediamo una grande mano di partenza. Nella maggior parte delle mani infatti tutti avranno vera e propria spazzatura.
Ecco alcuni utili consigli per modificare la vostra strategia in tavoli short-handed giocando cash game al Texas Hold’em No Limit. Tenete bene in mente che tutti i consigli che troverete qui si riferiscono ad un tavolo short handed con giocatori che hanno un deep stack.

I consigli qui riportati non funzioneranno in particolar modo nei tornei o contro avversari che si siedono al tavolo con meno di 100 big blinds.
La mia passione nei confronti del gioco short-handed è una delle ragioni per cui preferisco giocare online. E’ raro trovare tavoli short-handed nei casinò ma online si posso trovare in qualsiasi momento.

La strategia Pre-Flop
Quando mi siedo in un tavolo con 3 o 4 avversari il gioco è solitamente molto aggressivo, per cui raramente limpo, ma preferisco rilanciare o foldare. In un tipico tavolo short-hand rilancio in media una volta ogni tre o quattro mani, quando non sono di buio. Consiglio di rilanciare con ogni mano con la quale rilancereste in un tavolo full ring. In aggiunta vi consiglio di rilanciare anche con qualsiasi pocket pair. Io rilancio anche con i suited connectors come 4s-5s.
Quello che potrebbe sembrarvi strano è che sono molto cauto nel caso di mani come A-J, A-T e K-J che appaiono come delle promesse. Queste sono mani che come molti sanno devono essere trattate con cautela in un full ring ma io preferisco a volte foldarle in un tavolo short-hand. Perché? Bhè… queste sono mani che mi possono cacciare in un mare di guai. Per esempio: se rilancio preflop con K-J e il flop è K-T-3 posso vincere un piccolo piatto perché dopo aver puntato con la mia top pair i miei avversari foldano, oppure posso perdere un piatto molto grande perché la mia mano può essere battuta da una doppia, da un set o da una coppia di K con kicker migliore del mio.

E’ molto importante aver presente che A-J, A-T sono mani poco utili nel caso di rerease quindi è meglio foldarle contro la maggior parte degli avversari. Con una mano come 4s-5s, comunque posso chiamare un reraise con la speranza di beccare un bel flop o un bel draw per poi prendere tutto lo stack del mio avversario. Se non centro nulla al flop o centro la bottom pair posso facilmente foldare di fronte ad una puntata sul flop. Ma se chiamo un reraise con A-T e trovo la top pair in un flop T high ( dove la carta più alta è un T ) posso ritrovarmi in un bel guaio se dovessi trovarmi di fronte ad una coppia più alta, oppure se floppassi un A potrei perdere contro una mano con un miglior Kicker.

La strategia Post-Flop
Se rilanciamo preflop in posizione cutoff o dal bottone e il nostro raise viene chiamato da uno dei giocatori che sono di buio, è importante trarre il massimo profitto dalla nostra posizione. Tenete ben in mente che in un tavolo short-hand, il vostro avversario non avrà in mano granché o magari se ha una buona starting hand potrebbe non aver centrato nulla al flop. (Nel Texas Hold’em la probabilità di fare una coppia al flop avendo 2 carte qualsiasi in mano è 1 su 3).

Road to Campione

Cosi, se non centro nulla al flop e ho una mano come per esempio 6-high, devo sempre puntare al flop. Se mi becco un call un check-raise sarò felice di foldare. Ma solitamente riesco a vincere molti piatti puntando in queste situazioni.

Se comunque ho una mano decente, come per esempio A-high e non centro nulla al flop, solitamente preferisco fare check. In un tavolo short-hand una mano A-high può vincere allo show down e vedere una free card mi dà l’opportunità di centrare la mia mano al turn.
Se ho un draw il più delle volte preferisco puntare al flop.

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Spesso vinco il piatto ma anche se la mia puntata venisse chiamata dall’avversario otterrei il beneficio di creare un piatto di grandi dimensioni cosi che se centro il draw al turn o al river ho una buona chance di rubare lo stack al mio avversario.

Strategia psicologica
Bisogna abituarsi al gioco short handed, prenderci la mano. La velocità del gioco è sfrenata, forzandoci a decisioni difficili in un periodo di tempo molto breve. Gli swings sono molto più drammatici rispetto al gioco full ring ma, sono certo che, dopo aver regolato la velocità dell’azione, la maggioranza dei giocatori ameranno l’eccitazione che accompagna il gioco short-handed.


John D'Agostino

L'articolo è stato tratto da FULL TILT

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