Ad un tavolo da poker, quella dello small blind è forse la posizione più insidiosa, in quanto a prescindere dall'avversario con cui ci troveremo a giocare postflop, sicuramente saremo fuori posizione, dovendo quindi affrontare decisioni mediamente più difficili.
Per questo è opportuno compiere scelte corrette fin dal preflop, e decidere ad esempio con quale range chiamare, con quale 3-bettare, e naturalmente in quali circostanze: ad aiutarci ad avere delle risposte ci pensa Sean Lefort, professionista canadese vincente tanto nei tornei che nel cash game.
"Ci sono molte ragioni per cui in certe circostanze non vogliamo alternare il semplice call alla 3-bet, ma piuttosto optare soltanto per una delle due - spiega - e sicuramente in generale la 3-bet è la soluzione migliore".
Lefort sottolinea così un primo errore da evitare: "A volte può sembrarvi più opportuno 3-bettare piuttosto che chiamare, ma dovrete sempre considerare se questa scelta sia migliore anche di foldare. Ad esempio, muckare 5 5 dopo un openraise da UTG senza nessun call precedente è la cosa migliore, e avrei bisogno di qualche solida argomentazione per fare diversamente".
Ma perché Sean suggerisce di ridurre molto il proprio range di flatcall su open da bottone, se ad esempio in heads-up quando ci troviamo fuori posizione non possiamo certo 3-bettare tutte le mani?
La situazione evidentemente è molto diversa, e Lefort spiega perché: "Anzitutto, dobbiamo considerare che le nostre odds per difendere lo small blind sono leggermente peggiori ad un tavolo 6-max piuttosto che heads-up.
Inoltre, il range di open del bottone ad un tavolo 6-max di solito è molto più ristretto rispetto ad un heads-up, dove si apre anche fino al 100% dei bottoni, e quindi dobbiamo difenderci molto di più".
Ma c'è un altro motivo importante, per il quale flattare da small blind dopo openraise del bottone si rivela spesso una cattiva idea in un tavolo 6-max: "Se chiamiamo, offriamo al giocatore sul grande buio ottime odds per fare altrettanto, e se lo fa avrà posizione su di noi. Inoltre gli diamo modo di poter squeezare contro due range deboli. Quando siamo heads-up invece, chiamando fuori posizione chiudiamo l'azione.
Infine, blianciare bene il nostro range di flatcall dallo small blind in una situazione del genere è complesso, perché questo range sarà troppo stretto, ed ecco che allora preferisco averne uno solo, quello di 3-bet".
Questo però, ovviamente, non significa che Sean quando si trova sullo small blind non flatti mai: "Possono esserci diverse occasioni per farlo, in sostanza quando sia il bottone che il giocatore sul grande buio non sono avversari solidi. La strategia che ho descritto è insomma da considerarsi di default, ma non significa che sia ottimale in ogni circostanza".