Tra il dire il fare, insegnano le nonne pazienti, c'è di mezzo il mare. E se il fare in questione è la vita da grinder a Las Vegas di mezzo non c'è solo un mare ma addirittura un oceano. E molto altro ancora: le spese, la barriera linguistica, la resistenza culturale dei familiari e soprattutto il coraggio per fare il salto nel vuoto, che nessuno si può dare.
Quel coraggio l'hanno avuto Diego e Pierpaolo, due grinder poco più che ventenni, rispettivamente delle provincia di Pesaro e di Roma, cresciuti con Pokermagia. Mentre leggete queste righe loro sono proprio a Vegas, e non per una settimana o dieci giorni: minimo per tre mesi, ma poi chissà....Stanno vivendo un sogno e non hanno messo la sveglia.
Hi guys, come andiamo?
Diego e Pierpaolo: alla grande, qui sono le due del pomeriggio, siamo svegli da poco e ci stiamo preparando per uscire. Stiamo ancora scoprendo la città, un po' come due bimbi in un gigantesco negozio di giocattoli.
Da quanto siete lì? Siete sistemati?
Diego: Siamo qui da circa da 15 giorni e siamo da poco entrati nella casa che avevamo trovato dall'Italia. Una casa enorme con vista meravigliosa sui casino della Strip che dista meno di due chilometri...
Pierpaolo: una sistemazione un po' ballas, ma più che altro per mancanza di alternative dato che qui è tutto extralarge. Abbiamo una camera matrimoniale con bagno privato per ciascuno e un vicino di casa un po' pazzo, un ex-stuntman con un terzo posto alle Wsop...

E la vita com'è, ballas anche quella?
Diego: Mah non esageriamo. Ci stiamo divertendo ma non pensate chissà che cosa. Qui è tutto molto caro e noi non abbiamo ancora vinto il braccialetto... Diciamo che ogni giorno, ogni ora è una scoperta. Qui è davvero tutto luci, gambler e ballerine come nei film!
Pierpaolo: di sicuro anche dopo qualche Tequila non gambliamo al Blackjack o alla roulette. Siamo qui per fare le cose per bene.
Ma insomma, tra una scoperta e l'altra, il tempo per il poker l'avete trovato?
Pierpaolo: sì, sì l'abbiamo trovato. Dobbiamo ancora regolarizzare gli orari per darci una routine quotidiana ma abbiamo già giocato live diverse volte. Anzi il programma prevedeva molto grinding online (su una .it ovviamente) e meno live. Invece, vuoi il fascino del casino vuoi che durante la settimana passata in hotel non avevamo una connessione sicura, abbiamo finito per giocare più live che sul web.
Diego: abbiamo giocato l'1-2, una cosa da pazzi. Il livello è bassissimo tra omini, ubriachi e ricchi gambler che giocano del tutto a caso. Si gioca in tavoli da 10, quindi le dinamiche sono diverse da quelle del 6-max e le size rispetto all'online sono molto diverse: enormi preflop, dove si apre anche x10, e di conseguenza un po' più piccole post flop. La partita è comunque davvero profittevole ed entrambi stiamo vincendo nonostante una run non eccezionale.
Raccontateci il primo approccio ai tavoli verdi live...
Diego: siamo atterrati e Vegas dopo 18 ore di volo, insonni, affamati e smarriti. Ci siano guardati in faccia e ci siamo detti: "Andiamo a dormire?". "Nooooo". Ed eccoci al tavolo del Venetian...
Pierpaolo: tra l'altro abbiamo subito fatto tra di noi un deal: per ammortizzare la varianza, e dato che siamo una squadra, dividiamo al 50% le perdite.
Facendo un passo indietro, come è nata tutta questa idea? E le vostre famiglie che cosa hanno detto?
Diego: L'idea della grindhouse è nata circa 4 mesi fa. Avevamo deciso di provarci seriamente con il poker lasciando due situazioni lavorative che non davano soddisfazione. Le opzioni erano le Canarie, Malta e Vegas....
Pierpaolo: ... poi dopo qualche settimana di chiacchiere ho dato la svolta: "Diego io me ne vado a Vegas, ci stai?". C'è stato, ed eccoci qui. Abbiamo fatto i biglietti e poi con calma, forse un po' troppa, abbiamo cercato casa. Abbiamo avuto la fortuna di non trovare resistenza in famiglia. I nostri genitori hanno capito che non avremmo rinunciato e dopo le solite raccomandazioni non hanno provato a fermarci.
Vi siete conosciuti grazie a Pokermagia, raccontate la vostra esperienza con la scuola
Diego: io ho cominciato a giocare poco meno di un anno fa. Avevo cominciato al nl4 e da subito ero entrato in Pokermagia perché non volevo perdere né tempo né denaro. Sono stato coachato da Garrincha, da Suited Connector e da Castoro. Sono arrivato in breve al 50 dove sono rimasto qualche mese e di recente sono salito al 100.
Pierpaolo: anche io gioco da meno di un anno, direi dal giugno 2012. Quasi subito incontrai proprio Diego a un tavolo heads-up e lui mi parlò di Magia. Non me lo feci direi due volte e entrai anche io nel gruppo. Il mio coach è stato Charlaz: con lui ho fatto dal 10 al 50 e da qualche settimana so mixando con il 100.
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Intervista a cura di Massimo Valz Gris
Per informazioni e adesioni a Pokermagia: contatto Skype magia.free.grinding