La mano seguente è stata giocata da Sam "olangotang" Lang al PL100 su PokerStars: si tratta di un bluff andato a buon fine dove giochiamo con 300 big blinds effettivi. A commentarla, Phil Galfond.
Hero si trova in posizione di under the gun con a a 8 5 , ed apre il gioco a 4.7 $. L' hi-jack, giocatore su cui non ci vengono fornite informazioni, 3-betta a 13 $ ed hero (che gioca per 300 big blinds effettivi) chiama.
Il flop è 8 2 7 , ed hero check/calla la puntata di 20 dollari dell'avversario. Il turn è il 7 , ed entrambi checkano. Al river si presenta il k , ed hero check/pusha dopo che l'hi-jack ha puntato 54 $ in un piatto di 67 $. Quest'ultimo folda, e noi vinciamo la mano.
Jake the Dog è l'avatar di Sam Lang
La scelta chiave, per hero, è al flop: "In precedenza check/raisavo sempre sia i miei nutflushdraw che le mani che contenevano il blocker per il nutflushdraw - come in questo caso grazie all' a - ma adesso ho deciso di adottare linee più conservative. Vi piace check/callare al flop con tutto il range con cui proseguite?".
A Galfond sì. Nonostante spieghi che alterni check/raise a check/call, quest'ultima linea gli sembra preferibile: "Quando check/raisiamo al flop, villain ha nove out che accoppiano il board e ci costringono a rallentare la nostra azione aggressiva con il blocker al nutflushdraw - come in effetti sarebbe accaduto - mentre se check/raiso al turn villain avrà sì 10 outs perché il board si accoppi, ma una volta che questo non accade posso aggredirlo".
In altre parole, quando rappresentiamo il nutflush check/raisando flop abbiamo oltre il 40% di probabilità che il board si accoppi fra turn e river, costringendoci a interrompere il nostro bluff. Questa per Galfond è la ragione principale per la quale il c/c al flop sia preferibile, ma non l'unica.
"Una volta che check/raisiamo il flop stiamo definendo il nostro range in maniera molto netta - spiega - non lo faremmo con flush alla donna o inferiori, e spesso nemmeno con quelli al re, ed allo stesso modo stiamo escludendo una bella fetta di set e top two pair. Di conseguenza, quando lo facciamo il nostro avversario saprà qual'è il nostro range e non commetterà grossi errori".
E se lo dice Phil, ci possiamo certamente credere.