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Come reagire contro chi non folda mai alle 3-bet?

Chi gioca cash game ai microlimiti, sa bene quanto gli avversari siano inclini a flattare le 3-bet preflop: come comportarsi di fronte ad una tendenza simile, in modo da trarne un vantaggio?

Intuitivamente, verrebbe da pensare di cominciare a 3-bettare solo per valore, visto che 3-bettando in bluff non saremmo capaci di vincere il piatto uncontested preflop, e magari in alcuni casi ci potremmo trovare postflop con una mano mediocre fuori posizione.

Prima, però, dobbiamo sforzarci di capire cosa si intenda con 3-bettare per valore, in base alle caratteristiche del nostro avversario. Se ad esempio abbiamo a che fare con un giocatore loose passive, con un ampio range di openraise preflop e una percentuale molto bassa di fold alla 3-bet, è possibile anche cominciare a 3-bettarlo depolarizzati.
 

Sparare 3-bet "a caso" non è una buona idea, specie contro chi non folda (quasi) mai...

Per capire meglio che si intende, ecco cosa dice al riguardo James Hudson: "Contro un giocatore simile, il valore di una top pair con un kicker debole aumenta in modo esponenziale, e non dovremmo preoccuparci poi tanto di essere dominati, perché il nostro avversario flopperà spesso mani capaci di dargli second pair o peggio".

Attenzione però. Se l'opening range di chi abbiamo di fronte è sensibilmente più stretto, un'alta percentuale di call alle 3-bet ci suggerisce tutt'altro: "Il fatto che un giocatore con statistiche come 17/14/6 foldi poco alle 3-bet, non significa che lo faccia con cattive mani - sottolinea Parker Muir - il suo range di partenza è infatti piuttosto buono, e questo significa che molte di quelle mani vorranno giocare un piatto 3-bettato".

Ecco che allora, in questo caso, cominciare a 3-bettare una mano come a 8 pensando di farlo per valore rischierebbe di essere davvero un grosso abbaglio.