Il 2 settembre 2008 il poker online italiano muoveva i primi passi ufficiali. Sono passati cinque anni ed i nostri connazionali sulle piattaforme autorizzate AAMS hanno giocato la bellezza di 26,3 miliardi di euro. Le vincite restituite sono state pari a 24,7 miliardi, per una spesa effettiva per i giocatori di 1,6 miliardi circa. L’Erario ha beneficiato di 400 milioni.
Poker tournaments. Come noto, in una prima fase è stato possibile giocare solo a tornei e sit and go. In questo caso sono stati raccolti 9,9 miliardi e dei quali 8,7 miliardi sono stati restituiti sotto forma di vincite. La spesa è stata superiore a 1,1 miliardi (300 milioni sono finiti nelle casse dello Stato).
Cash game. Dal 18 luglio 2011 è stato possibile giocare anche in modalità cash game. Il nuovo gioco ha attirato volumi per 16,4 miliardi – secondo le stime elaborate da Agimeg – con vincite di 16 miliardi, per una spesa di circa 400 milioni.
Trend. Grazie al cash si è registrato un boom nella seconda parte del 2011 e nella prima del 2012. Negli ultimi mesi dello stesso anno però si è registrato un calo del 40% ed il trend è proseguito anche nel 2013 (- 38%). Percentuali simili si sono registrate anche negli altri mercati regolamentati (in particolare in Francia e Danimarca). In Italia, parte di questa contrazione è dovuta alla concorrenza delle slot online (autorizzate nel dicembre del 2012).
Da gennaio ad agosto, sono stati giocati ai tavoli cash, 3 miliardi e 750 milioni di euro.