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L'Italia in gioco: il Governo e le misure future

La moratoria sul gioco in Italia votata in Senato ha fatto molto discutere, ma è parere comune degli avvocati più autorevoli di settore che la soluzione proposta dalla Lega Nord non è tecnicamente percorribile da un punto di vista legale. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha ribadito che non vi sono le coperture finanziarie e pertanto la misura risulta inapplicabile.

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Sospendere per 12 mesi la raccolta del gioco legale ed autorizzato - con regolari concessioni assegnate da AAMS - aprirebbe contenziosi infiniti con gli operatori di gioco. Lo Stato italiano sarebbe bersagliato inoltre da una serie di condanne e multe in sede europea.

Alberto Giorgetti (nella foto in alto), sottosegretario del MEF, con delega sui giochi, ha evidenziato quali saranno le problematiche al quotidiano Avvenire: “Il nodo primario è quello dei diritti in capo ai concessionari, che hanno vinto delle gare e spesso non sono neppure società italiane, ma europee”.

Pericolo moratoria svanito? “Il Parlamento, se ritiene, può decidere – ribadisce Giorgetti - di limitare drasticamente il gioco legale. Dico solo che, nel farlo, dovrebbe porsi il problema concreto delle coperture che verrebbero meno, a iniziare dai 620 milioni di euro ora utilizzati a supporto della cancellazione della prima rata dell’IMU”.

Tra mancato gettito e contenziosi con i concessionari, allo Stato l’improvviso “capriccio” costerebbe dai 10 ai 15 miliardi di euro (calcolando anche l’indotto) di entrate correnti, a dir poco preziose (se non fondamentali) per l’Erario. 

Il bluff sulle coperture IMU (siamo certi che i concessionari dispongano delle risorse  per pagare la multa?) sembra avere vita breve e presto i “moralisti” dovranno fare i conti con la cruda realtà (il bilancio) e rinunciare a far propaganda elettorale a spese del gioco legale.  

La moratoria consegnerebbe l’intero settore del gioco in mano alla criminalità organizzata, senza più alcun controllo (applicazione misure contrasto ludopatia) e tutele per i giocatori. Il futuro del gioco pubblico, con queste “sparate” populiste rischia però di essere sempre più nebuloso.

Nell’immediato quali saranno le misure adottate dal Governo per limitare al massimo la dipendenza dal gioco? 

“La preoccupazione – afferma Giorgetti all’Avvenire - per le ludopatie non è estranea al governo: stiamo lavorando a una riduzione del numero di macchinette da gioco presenti in Italia”. 

Secondo il sottosegretario la riduzione sarà “di un terzo delle 430mila attuali”. Vi sarà un aumento della tassazione su alcuni giochi ma sarà un intervento equilibrato:  “Non vogliamo che sia così alta da far di nuovo crescere l’offerta "in nero". C’è il rischio che, bloccando drasticamente il gioco legale, si favorisca il proliferare di quello criminale”.

Inoltre, con ogni probabilità, non sarà più autorizzata la regolamentazione dei nuovi giochi (a forte rischio le sale del poker live): il Governo ha già inserito all’ordine del giorno la misura che sarà adottata in un arco di tempo breve.