Nel poker spesso ci si lamenta perché non si ha mai una buona mano, ma a volte il problema maggiore è estrarre valore da una mano "troppo" forte: con Phil Galfond scopriamo come farlo nel Pot Limit Omaha.
Siamo ad un tavolo di PL50 con stack effettivi di 100 big blinds, seduti con noi abbiamo soltanto due avversari. In mano abbiamo k j k j , e dopo l'apertura del bottone a 1.50 $ decidiamo di 3-bettare a 5$, venendo chiamati.
Il flop è 4 q a , e così decidiamo di puntare 6.40 $ in un piatto di 10.75$. Inaspettatamente, il nostro avversario rilancia fino a 14 dollari, lasciando hero a chiedersi con cosa possa mai farlo.
Da un lato il nostro avversario potrebbe stare bluffando, visto che noi blockeriamo molte combo di colore, ma dall'altro proprio per questo - ovvero per il fatto che non può avere mani che hanno un blocker al colore nuts o second nuts - il suo rilancio potrebbe essere più spostato su una mano legittima, quindi verosimilmente su un colore basso.
Dovremmo quindi limitarci a chiamare il rilancio, per non far foldare i suoi bluff 3-bettando al flop, o massimizzare il valore contro i colori peggiori, evitando scary cards fra turn e river che possono freezare l'action?
Phil Galfond sembra non avere dubbi: "Sia che abbia un colore sia che abbia un bluff, non punterà quasi mai sia il turn che il river. Di conseguenza, preferisco 3-bettare al flop in modo da massimizzare il valore quando è genuino".
Gli fa eco anche "ZenFish", che sottolinea: "In casi del genere e senza informazioni, giocare straightforward non può mai essere un grosso errore. Anche nel caso in cui sia il tipo di giocatore da raise/foldare un colore peggiore, potremmo approfittarne in futuro rilanciando in bluff mani che contengono il blocker per il colore nuts".
Purtroppo non sappiamo come sia finita la mano, ma dopo questa doppia disamina in fondo non è poi così necessario.