A volte ci sono situazioni di gioco atipiche che finiscono col metterci in difficoltà: è quanto capitato ad un utente di TwoPlusTwo in questa mano di NL100, un' impasse da cui però è riuscito ad uscire.
Siamo su PokerStars ai tavoli ZOOM, con stack effettivi di 100 big blinds. Decidiamo di aprire il gioco da middle position a 3 dollari con a 10, venendo chiamati dal cut-off, un giocatore sconosciuto ma che dà indizi di non essere un fenomeno.
Sebbene dopo appena 17 mani, sappiamo infatti che ha un VPIP di 41 ed un PFR di 11. Il flop è 10 q 3 , e noi c-bettiamo per 5 dollari su un piatto di 7.5 $, venendo chiamati su questa prima street.
Il turn è il 10, con noi che puntiamo 11 $ in un piatto da 17.5 $ e veniamo chiamati ancora una volta. Infine, il river: è il 4 . Hero punta ancora, 25 $ su un piatto di 40 $, ma il nostro avversario per tutta risposta rilancia all-in, chiamandoci ad una decisione influenzata da un particolare.
Dopo circa 40 secondi di attesa, infatti, villain scrive in chat: "Non ho niente". Come interpretare queste parole, vuole che chiamiamo oppure che foldiamo? Per fortuna, a volte, l'esperienza può venirci in aiuto.
"Un giocatore che va all-in e dopo 40 secondi di attesa scrive in chat a mio avviso è un player "mentalmente" debole - argomenta hero - negli ultimi due mesi mi sono capitate tre mani analoghe, ho chiamato ogni volta e mi hanno sempre mostrato un bluff".
Secondo hero si tratterebbe di un sintomo di tensione, ed inoltre a suo avviso pur avendo pochissime informazioni sul nostro avversario, nel momento in cui appare possibile che si tratti di un giocatore weak su questo board ci sarebbero più ragioni per chiamare, piuttosto che il contrario.
Così, non appena letta la chat, decide di chiamare, ed ha ragione: il cut-off mostra infatti j 9 , per un bluff andato male, che tuttavia magari sarebbe andato a segno se soltanto villain se ne fosse stato più prudentemente zitto...