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Phil Galfond: fold pazzesco al NL2000

Veder giocare Phil Galfond in una partita di No Limit Hold'em è piuttosto raro, ma quando succede lo statunitense pare non abbia intenzione di compiere giocate banali.

"MrSweets28" siede ad un tavolo di cash game NL2000 su PokerStars: giocando a limiti abitualmente ben più elevati non ha alcun tipo di informazione sui suoi avversari, se non quelle ricavate dalla sessione stessa.

Quando apre da UTG j j a 60 $ e viene 3-bettato a 200 $ dal giocatore sul cut-off, l'unica debole read a cui Galfond si affida è la sensazione che il suo avversario sia solito c-bettare con una frequenza un po' troppo alta.

"Credo che nel suo range ci siano mani davvero forti, oppure altre a cui siamo molto avanti, come suited connectors ed altre più o meno casuali. Per questo, penso che 4-bettare sarebbe un errore perché farei foldare tutto il range che domino, e per contro quando finisco all-in preflop credo di essere piuttosto sfavorito complessivamente".

Certo di poter controllare la situazione nonostante si trovi out of position, chiama ed il flop è k 5 6 . Phil checka aspettandosi una c-bet davvero spesso, e invece il cut-off checka dietro, con il j che lo fa settare al turn.

Phil Galfond non ha dubbi riguardo a questa mano: avrà avuto ragione?

"E' interessante, il fatto che non abbia c-bettato. Essendo un giocatore unknown, non penso che checkerebbe dietro air, ma mani come QQ, a 5 , 10 6 o magari a q . Penso che dovrei puntare - dice a posteriori - perché se avesse una mano come k 7 potrebbe chiamarmi sia al turn che al river, ed anche una serie di altre mani che ho elencato in precedenza possono chiamare ma spesso checkano dietro anche al turn".

In game però Galfond checka, e il suo avversario ancora una volta fa lo stesso. Il river è la q , e qui Galfond decide di valuebettare: "Come detto non penso che abbia molto spesso air, quindi non avrebbe senso indurre dei bluff. Credo sia giusto puntare una size standard per prendere valore da alcune sue top pair o two pair".

Punta quindi 340 $ in un piatto di 430: il suo avversario ci pensa per oltre venti secondi, e poi rilancia fino a 1.200 $, lasciandosi neppure 700 $ alle spalle. Galfond, incredibilmente, folda senza pensarci troppo.

"Credo che un giocatore sconosciuto qui possa bluffare non più del 10% delle volte - afferma - sarei pronto a scommettere alla pari che quando fa questa azione al river abbia un set di donne". Ma da cosa nasce questa convinzione?

"Con una mano come T9 penso che punti prima del river, lo stesso AT ammesso che la 3-betti, e non credo che stia valueraisando una mano peggiore della mia. Con QJ penso punti al flop, lo stesso con KQ, ha sicuramente nel range mani come Q5 o Q6 ma immagino non le rilanci su un board simile quando io openraise/callo da UTG preflop".

Per questo si dice piuttosto sicuro che qui il cut-off abbia proprio quella mano, nonostante non possa saperlo neppure adesso: un'affermazione piuttosto forte quindi, ma a Phil Galfond glielo possiamo concedere.