Vai al contenuto

Roberto "robazzo" Lombardi: la scelta di diventare pro

Giocare a poker per professione, vincere molto denaro, coronare un sogno: un obiettivo per molti, ma tutt'altro che facile da conseguire. Roberto "robazzo" Lombardi lo sa bene: per questo, prima di diventarlo, ci ha pensato a lungo.

Eppure i risultati, come giocatore di Pot Limit Omaha, non gli sono mai mancati: non a caso è uno dei regular più rispettati su PokerStars, dove tra l'altro è anche Supernova Elite. Ma chi compie certe scelte senza essere spinto da facili illusioni e avendo la testa sulle spalle è consapevole quanto, in ogni caso, vadano ponderate.

"Prima di fare un passo simile dobbiamo essere sicuri di poter vantare un edge sul field, al punto tale da poter quasi "sconfiggere la sfortuna", ovvero l'aspetto aleatorio insito nel gioco.
Inoltre non sappiamo se in futuro i giocatori che consideriamo deboli rimarranno tali, o se il livello si indurirà al punto da non permetterci di battere la rake.
Certo, esistono programmi di rakeback che ci consentono di guadagnare, ma riusciremo comunque a sostenere certi guadagni nel lungo periodo? 
Infine, un altro aspetto fondamentale riguarda il vuoto che si forma nel curriculum vitae, che potrebbe diventare un grosso ostacolo nella ricerca di un lavoro tradizionale, quando per qualsiasi motivo decidiamo di smetterla di giocare a poker".

A conti fatti però, nel suo caso fra profit e rakeback il gioco vale decisamente ancora la candela, sebbene ci siano altri aspetti a cui prestare attenzione quando si è un pro come lui...

1) Che accorgimenti adotti per mantenere una vita più bilanciata possibile?

"Non è semplice, perché questa professione tende a chiuderti dentro casa davanti ad un PC, a patto di essere un vero grinder. Infatti, non ho molta stima di chi si dica un professionista e poi non giochi almeno 20 ore la settimana.
Il modo migliore per avere una vita bilanciata sta nell'organizzarsi, cercando di rispettare alcuni orari e ad esempio evitando di giocare la notte, a meno non sia strettamente necessario. 
Inoltre, è importante coltivare interessi extrapoker anche controvoglia, dedicando del tempo a noi stessi per staccare, un po' come quando nei pomeriggi d'inverno saremmo tentati di non andare in palestra, per me è necessario farlo lo stesso.
I benefici oltre che psicologici sono anche fisici, visto che stare troppe ore davanti al PC non fa sicuramente bene, ad esempio alla colonna vertebrale".

2) Ai principianti che si approcciano al PLO si consiglia di non giocare mani con un dangler, di che si tratta?

"Sono mani in cui una delle quattro carte a nostra disposizione non è assolutamente in relazione con le altre, come nel caso di k q j 2 . Naturalmente è possibile giocarle comunque, a seconda delle situazioni e del tipo di avversari. Per esempio, mani simili sono assolutamente giocabili in situazioni di heads-up".

3) Con che genere di mani sei contento di andare ai resti preflop 100x nel PLO?

"Dipende molto dal tipo di giocatore che sto affrontando ed anche da quanto è aggressiva la partita, quindi dal flow del tavolo, immagini percepite dei vari player e via dicendo. In linea di massima comunque, quando ho una mano come AAxx non ho mai troppi dubbi!
Al contrario, devo aver raccolto informazioni precise per poter allargare il mio range, e quindi decidere di andare rotto preflop ad esempio con una mano come KKxx".