Paolo Rosà è volato a Las Vegas per far parte del team di grinder di PokerMagia selezionato da Francesco “Somfranz” Labate. Il giocatore veneto sta vivendo la trasferta negli States con la giusta dose di entusiasmo: “è un’esperienza di vita da provare. Sotto il profilo pokeristico, ci sono voluti giorni per adattarsi all’action del Nevada".
Sono quasi tre settimane che state a Vegas, le tue impressioni? Nei primi giorni è stato duro ambientarsi?
Ci vuole molta pazienza e capacità di adattamento, l’action è completamente diversa rispetto all’Italia. Io ho sempre giocato online e dal vivo è tutta un’altra cosa. Ogni giorno imparo nuove cose. L’esperienza gioca un ruolo importante.
Quali differenze sostanziali hai riscontrato rispetto al gioco online?
I limp qui sono una regola. Il gioco è passivo: apri per 10 e ti chiamano in tre o quattro. I giocatori al NL200 e NL300 non sono fenomeni, tutt’altro. Se online fai uso di c-bet per l’80%, qui devi limitarti al massimo ad andare in continuation bet al 30%.

I tells più frequenti che hai riscontrato nei tuoi avversari?
Quello più comune è sulle size: se raisano forte vuol dire che stanno bluffando, se fanno mini raise significa che hanno una mano forte. Difficile fare bluff, ti chiamano sempre. Giocano sulle sensazioni. Il 60%/70% agisce così. Chiamano ad ogni 3-bet.
In quali casinò giocate di solito?
Bellagio, Aria, Planet Hollywood e Luxor. Sono casinò molto differenti: al Bellagio giocano in giacca e cravatta, al Planet c’è un ambiente più informale.
Consigliaci qualche ristorante a Vegas...
Al Bellagio i ristoranti sono buoni ma un po' cari. Andiamo spesso ad Ellis Island dove il rapporto qualità-prezzo è ottimo.