Con una liquidità sempre ridotta, si è intensificato il trend dei grinder italiani di giocare su più network. Analizziamo con il coach di PokerMagia MTT, Paolo Ciuffi, i field delle piattaforme italiane nei tornei con Average Buy-in (ABI) 10 euro.
Come valuti il field dei tornei (Abi 10) di PokerClub-Lottomatica?
E’ un field tight passive (assistiamo a molti fold soprattutto nelle fasi finali del torneo).
Che strategia consigli di seguire?
In early stage è meglio non fare molti bluff perché gli avversari hanno la tendenza a chiamare sempre, disponendo ancora di uno stack importante. Bisogna giocare per valore e farsi pagare mani forti. Negli step conclusivi invece si può aggredire il tavolo: la c-bet diventa un’arma importante.
E il field di iPoker?
Quasi identico a quello di PokerClub. Anche su iPoker (Titanbet Poker, BetClic, Sisal Poker, William Hill, ndr) ci sono molti giocatori passivi.
Ongame?
Il field del network (delle rooms GDPoker e IziPlay) è più aggressivo molto simile a quello di PokerStars che presenta un livello di difficoltà maggiore. E’ una piattaforma dove giocano molti regular. Nelle fasi finali incontri sempre giocatori forti. In questo caso dobbiamo utilizzare nel miglior modo possibile l’arma della 3-bet: gli avversari aprono con un range più ampio, quindi possiamo anche noi 3-bettare con un range ampio. Il gioco è senza dubbio più aggressivo.
Essendo un coach di PokerMagia, quali sono i leaks più frequenti che riscontri a questi livelli?
Ci sono due tipologie di giocatori che commettono errori opposti. La prima è quella dei players tight che non cambiano mai marcia, soprattutto nelle fasi finali dei tornei, quando bisognerebbe essere più LAG e spregiudicati. Ci sono poi giocatori che sono ossessionati nel voler vincere tutte le mani anche con un punto medio. Uno degli errori più evidenti è quello di cercare il bluff a tutti i costi nei confronti dei calling station, oppure 3-bettare troppo nelle situazioni sbagliate.
Quali consigli ti senti di dare ai grinder MTT?
Negli Mtt con quote d’iscrizione basse, l’errore è quello di guardare ai tornei con payout verticale che premiano soprattutto le prime posizioni. Molti grinder sono attratti dall’opportunità di poter arricchire il proprio bankroll in fretta per poter fare level up. Io consiglio un percorso differente, più graduale: in palinsesto ci sono tornei snobbati dai pro, come ad esempio l’Ongame Network (come abbiamo visto nella precedente intervista).
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Seconda parte - fine
Paolo Ciuffi: “I 5 tornei low stakes più profittevoli” – intervista prima parte