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La Russia verso il blocco dell’ online, Demidov a Kiev

In Russia si è scatenata una guerra contro il gioco online e la liquidità del poker internazionale è a forte rischio, considerando che il numero maggiore di grinder delle piattaforme dot com arriva proprio dall’ex URSS.

putin-obama 
PokerStars.com è stata oscurata dalle autorità governative di Mosca: i players riescono ad aggirare il blocco in modo semplice, ma il messaggio politico è stato lanciato forte e chiaro. 

La Duma, il parlamento russo, sta lavorando ad un testo di legge per vietare in maniera definitiva il gambling in rete. Nel testo la parola poker non viene menzionata in maniera esplicita però c'è la massima allerta tra i pro, perché tira un vento forte e contrario nei  riguardi dell'e-gaming e non solo.  Vladimir Putin ha fatto chiudere circa un centinaio di sale da gioco, tra casinò e card rooms solo a Mosca. E il ban alla prima room mondiale non induce ad essere molto ottimisti.

Il vice campione del Mondo Ivan Demidov è confuso: "molti ragazzi sono preoccupati perché la Duma approverà una legge, penso ci siano solo il 20% di possibilità che il poker venga vietato. Ma il texas hold'em live ad esempio, è già ritenuto illegale".

"La politica russa - afferma Ivan - mi rende sempre più depresso ma non ho alcuna intenzione di rinunciare a lottare per legalizzare il poker. La vedo però una battaglia sempre più dura. Nessun membro del parlamento russo si esporrà a tal punto per difendere il poker ed è tutto molto assurdo perché l'online potrebbe finanziare l'erario federale”. 

Se verrà vietato il poker su internet, Demidov ha già pronti un paio di piani alternativi: "mi trasferirò a Kiev oppure in California". Già il Russian Poker Tour ed altri circuiti internazionali stanno evitando la Grande Madre Patria per problemi legali e gli analisti più attenti sono convinti che  - una volta approvata la legge – in Russia potrebbe esserci il secondo “black friday” per chi proverà ad aggirare le regole.