Matteo Riccardi è fra i giocatori di poker selezionati da PokerMagia per confrontarsi con il cash game live a Las Vegas: un'esperienza non soltanto gratuita, ma per molti aspetti anche indimenticabile.
"Credo che questa città rappresenti un po' il sogno di tutti i poker player, me compreso, e quindi ero sicuro che prima o poi ci sarei venuto. Quello che non avrei mai immaginato è di avere l'opportunità di viverci per due mesi, abbracciando un progetto fantastico come questo".
Naturalmente, giocare costantemente per vincere denaro in una cittadina nata per distrarre e far spendere soldi non è sempre così banale: "Sono partito con la consapevolezza che questa non fosse una vacanza con il poker come contorno, ma esattamente l'opposto.
Non posso comunque negare che a volte, quando la sera passano accanto al tuo tavolo gruppi allegri di ragazze semi svestite qualche domanda sul perché uno debba star lì seduto a pensare a range e stack capita di farsela".

Per questo, Matteo sottolinea come saper bilanciare al meglio gli orari dedicati alle sessioni di gioco, al riposo ed allo svago diventi essenziale, così come non si debba mai abbassare la guardia nei confronti della noia, sempre in agguato quando ci si trovano a giocare pochissime mani l'ora, quando grindando online si è abituati a ben altro.
A questo proposito dice: "Mi sono trovato a fare delle cose che online non avrei preso in considerazione, come openlimpare o overlimpare in molte situazioni. Inoltre in questo contesto si è costretti a giocare quasi solamente for value. Dobbiamo insomma dimenticarci range di 3-bet larghi e three barrel in bianco, se si vuole portare a casa la pagnotta".
Del resto, il field medio dei mid-stakes dei tavoli dal vivo di Las Vegas induce a tutto tranne che al poker champagne: "Può cambiare un po' a seconda del casinò dove si gioca, ma mediamente ci sono l'anziano nitty, il turista allegro che beve il suo drink, e qualche pseudo regular che il più delle volte non batterebbe il NL10 online".
Se quindi tecnicamente il livello sembra basso come spesso si dice, c'è un aspetto su cui sembra che quei giocatori potrebbero insegnare qualcosa a molti: "Esiste un rispetto ed un'educazione che non mi sarei mai aspettato, anche dopo le mani più rocambolesche non ho mai visto nessuno alterarsi. Sicuramente abbiamo tanto da imparare, sotto quest'aspetto".